Una notizia agghiacciante che ha turbato la direzione della app di messaggistica più utilizzata de mondo.
Pare infatti che in India, Whatsapp sia stata utilizzata per organizzare linciaggio nei confronti di persone accusate (ingiustamente, probabilmente solo per eliminarle) di traffico di minori. Meccanica che ha portato alla morte di alcuni innocenti e ha scatenato un putiferio sul controllo e sull’utilizzo che si può fare di queste app.
Il ministero dell’Informazione e delle Tecnologie indiano aveva già scritto ai responsabili della piattaforma chiedendo “immediate misure” per contrastare queste tendenze e questo tipo di strategia omicida che gioca sulla creazione di fake news in un paese dove si può facilmente reclutare una folla inferocita. Qualcosa che si può paragonare al swatting ma che raggiunge livelli terrificanti di fronte ai fatti accaduti.
I vertici di whatsapp in questo caso non hanno tardato a farsi sentire spiegando di “essere inorriditi come lo siete voi per questi terribili atti di violenza” e di desiderare “rispondere rapidamente all’importante questione sollevata. Si tratta di problemi – hanno spiegato i dirigenti del social network – che richiedono un lavoro congiunto di governo, società civile e compagnie di servizi tecnologici”.
“Stiamo già sperimentando – continuano – una nuova modalità in India in cui un utente potrà distinguere quando un messaggio ricevuto fa parte di un invio massiccio, e questo gli permetterà di riflettere meglio sulle finalità dello stesso”.
In India WhatsApp conta un altissimo numero di utenti, ben 200 milioni. Il numero delle vittime di questa nuova tendenza è già di 30 persone, 30 linciaggi nei confronti di innocenti, vittime di omicidi intenzionali o, peggio ancora di un semplice prank di cattivo gusto.
Speriamo solo che questa nuova minaccia non si diffonda nel mondo, ancora una volta però, la diffusione di informazioni e la creazione di materiale falso ha dimostrato come le tecnologie più innocue possono trasformarsi in un incubo.