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Ospite al Maurizio Costanzo Show Loredana Berté rievoca la sua infanzia tormentata segnata dalla violenza del padre e dalla rassegnazione della madre. “Avevo un Babbo Bastardo”. Dure sono state le parole utilizzate dall’artista per definire il padre.

La tragica infanzia di cui non ha scordato nulla, al contrario della sorella, l’ha segnata per tutta la vita, con tristezza ma con lucidità ricorda uno scioccante episodio:
“Mi sono arrabbiata dopo che per un 4 in inglese mia sorella Mimì ha rischiato la vita, perché scappata di casa per il terrore di prendere le botte ed è rimasta per quattro giorni in mezzo dei rovi, tutta ferita”.

Unico conforto nella sua infanzia e nella sua adolescenza fu il bellissimo rapporto che costruì con la sorella, poiché la madre, la quale si era sposata a quindici anni e a sedici aveva avuto la prima figlia, non fu in grado di aiutarle ed amarle come meritavano. Anzi non solo non le ha aiutate ma le ha anche messe in difficoltà diverse volte, la Berté ricorda infatti: “Ho avuto una madre che non è stata una madre. Ci ha lasciate in mezzo ad una strada, me e Mimì, dopo vent’anni di lavoro duro per comprarci una casa che avevamo intestato a lei. Invece dopo un anno io ero in America, Mimì era in tournée, io sono tornata in taxi […] e lei aveva venduto la casa lasciandoci in mezzo ad una strada”.

Queste affermazioni illuminano un passato travagliato che probabilmente ha influito sulle rispettive carriere e vite delle due sorelle, un passato che forse ha contribuito a determinare la tragica fine di uno dei più grandi talenti della musica italiana quale era Mia Martini.

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