“Tutti hanno voglia di farlo, tutti ci pensano, tutti lo fanno, non capisco perché non lo dovrei far vedere” si difende così il regista argentino del film decisamente erotico che ha sconvolto il pubblico di Cannes.
Dopo aver fatto scandalo nel 2002 con Irréversible, che mostrava una Monica Bellucci selvaggiamente violentata in un sottopassaggio, Gaspar Noè torna con un altro film molto discutibile. Love ha fatto mettere in fila più di tremila persone a mezzanotte circa, orario adeguatissimo dato l’argomento trattato. Ma la pellicola dall’alto contenuto erotico ha amaramente deluso il suo numeroso pubblico facendo elevare cori di “Buuu”.
Il regista ferocemente criticato dichiara di aver voluto soltanto parlare d’amore, senza omettere tutto quel che questo sentimento implica. Pare che non si sia fatto davvero nessuno scrupolo, nella proiezione notturna al Festival è apparso di tutto sullo schermo. Già la locandina, in cui si intrecciano tre lingue, la dice lunga sul contenuto del film. A confronto il tanto acclamato Cinquanta sfumature di grigio pare adatto ai bambini.
Ma a rovinare Love non sono tanto le scene davvero troppo esplicite ma soprattutto una trama noiosa e convenzionale, incentrata sul classico triangolo amoroso. Tutta la storia si risolve nel rimpianto del vero amore irrimediabilmente perduto. Lui ama lei, ma finisce per mettere incinta e sposare un’altra. Intrappolato in un matrimonio monotono e infelice non farà che rivangare per tutto il film i bei tempi andati, in cui il protagonista e la donna che amava si cimentavano in particolari attività fisiche.
Love, insomma, annoia gli amanti del cinema erotico per il troppo spazio che vi occupano i dialoghi e scandalizza chi ama le storie d’amore.
Non si può certo contraddire Noè quando afferma deciso che “il sesso esplicito è dappertutto“. È vero, tra televisione e internet è diventato difficile non ritrovarsi davanti agli occhi qualche scena di nudo. Ormai quasi non ci facciamo più caso. Ma è una buona giustificazione per portare all’estremo questa generale tendenza a mostrare tutto “senza veli”?