Le nostre storie, un concerto per raccontarle, con tutti i linguaggi di cui la musica è capace dall’hip hop al rock, alle più classiche melodie italiane.
“Accordi e disaccordi delle nostre radici, della nostra memoria e del nostro domani”: questo sarà il tema del Concerto del Primo Maggio, organizzato tradizionalmente in piazza San Giovanni dai sindacati CGIL, CISL e UIL e trasmesso in diretta su RAI3 dalle 15 a mezzanotte.
Per l’edizione 2014 la direzione artistica di Marco Godano propone un cast interessante e vario, cui si aggiungerà qualche sorpresa – forse anche straniera – da scoprire prossimamente.
A salire sul palco ospiti importanti: Tiromancino, Clementino, Rocco Hunt, Perturbazione, Brunori Sas, Piero Pelù, Stefano Di Battista e 50 sax del conservatorio di Santa Cecilia. E ancora Francesco Di Bella, Taranproject con Daniele Ronda, Enrico Capuano, P-Funking band, Levante, Alberto Bertoli, Crifiu. Non mancheranno anche i più tradizionali Bandabardò e Modena City Ramblers ma non sarà presente Bennato, fortemente voluto dall’organizzazione ma già impegnato in un’altra città.
A condurre la lunga maratona musicale sarà un trio composto da Edoardo Leo, attore e regista,Francesca Barra, giornalista e scrittrice, e il comico Dario Vergassola.
“Sarà un concerto po’ più riflessivo e meno urlato rispetto al passato“, ha annunciato Marco Godano che già a Febbraio aveva parlato di un possibile cambio di format.
Le novità saranno molte, a partire da ospiti come Aldo Cazzullo, Carlo Petrini, Federica Sciarelli, Max Paiella e Nino Frassica che porteranno sul palco racconti della storia del nostro paese con riflessioni di grande attualità.
“Il cambio di passo rispetto agli anni scorsi sta proprio in questa voglia di raccontare e rappresentare l’Italia che non si arrende e che sa reagire“, spiega Godano.
Più spazio alla riflessione, dunque, ma non mancherà l’intrattenimento e quella che resterà sempre la protagonista principale: la musica. Perchè ogni canzone è un messaggio, è coscienza, è un modo diverso di guardare la realtà e, perchè no, una speranza di poterla cambiare. Non è forse questo lo spirito di ogni concerto del Primo Maggio?