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C’erano grandi attese sin dall’annuncio del progetto: un film, che cavalca il filone delle fiabe in live action, dal titolo Maleficent, che ripercorre le vicende della Bella Addormentata nel bosco dal punto di vista dell’antagonista, la perfida Malefica. Poi l’attesa è cresciuta: dapprima l’annuncio che sarebbe stata la superstar Angelina Jolie a dare sembianze umane alla temibile strega, poi le prime foto, la colonna sonora targata Lana Del Rey e il trailer. Grandi attese, le migliori, leggermente tamponate dalla solita sensazione di delusione, per aver anche solo modificato una virgola di quel capolavoro che è stato il film del 1959.

Maleficent, come rovinare i capolavori per fare soldi

Purtroppo, all’uscita dalla sala, ciò che si percepiva non era solo delusione, ma autentico imbarazzo: per la pochezza del film, per la Jolie che si è spesa in maniera incredibile per tale progetto, ma soprattutto per la Disney, che ha finanziato quest’autentico disastro solo ed esclusivamente per fare cassa, tra gli incassi del film e il merchandising che si verrà a creare.

La storia inizia da ciò che, a quanto pare, è accaduto prima delle vicende che ben conosciamo grazie al film del 1959: due regni, uno popolato da uomini avidi di potere, l’altro, la Brughiera, dove vivono le fate, tra cui la più potente, Malefica, amante e protettrice della natura. Un giorno, Malefica incontra il giovane Stefano, futuro re e padre di Aurora, con cui intraprende una bellissima storia d’amore e che regala a Malefica, nel giorno del sedicesimo compleanno, il bacio del vero amore. La scalata al potere di Stefano lo porterà a ferire Malefica, che da dolce e premurosa verso il prossimo, si trasformerà in perfida e vendicativa. La sua vendetta si consumerà il giorno del battesimo della primogenita di Stefano, Aurora, che, come tutti ben sappiamo, Malefica maledirà. Quello che Malefica non aveva però considerato era altro…

Maleficent, come rovinare i capolavori per fare soldi

Si percepisce che il film, a parte l’ottima resa visiva e grafica, si fondi solo sul battage e il progetto di marketing che lo staff Disney ha tirato su. Una trama stravolta rispetto all’originale, con delle sfumature tra il trash e il ridicolo (Malefica che soffre per Aurora) che spingono quasi lo spettatore ad uscire dalla sala e dialoghi da telefilm pomeridiano estivo delle reti locali sono la portata principale del film, cui fa da contorno le pessime interpretazioni fornite dal cast. La Jolie rende bene a livello visivo, ma non è credibile come Malefica buona e sensibile, mentre pessime la scelta di Elle Fanning come Aurora e di Brendon Thwaites come Filippo. Uniche note positive sono per Sharlto Copley nei panni del Re Stefano e, soprattutto, di Sam Riley, che ha umanizzato con il suo Fosco il fedele corvo di Malefica. Insignificanti e a tratti fastidiose le tre fatine, che perdono quella rilevanza e quell’humour che avevano nell’originale.

Insomma, un enorme buco nell’acqua per la Disney, una cocente delusione per tutti coloro che avevano delle grandi aspettative sul film. Se, da un lato, speriamo che La bella addormentata nel bosco sarà apprezzato e amato dalle generazioni future, dall’altro, speriamo, che queste non siano così sfortunate da imbattersi nell’orrore di Maleficent.

Voto: NC

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