Da quando la notizia è stata resa nota non ha fatto smettere di parlare di sé: alcuni manufatti ritrovati all’interno di una piramide Maya pare siano testimonianza dell’avvenuto contatto tra gli alieni ed il pianeta Terra. La scoperta risale a circa ottanta anni fa, ad opera di un team dell’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia (INAH) sul sito di Calakmul, in Messico, ma il governo messicano ha deciso di renderla pubblica soltanto di recente.
L’osservazione dei segni sui reperti ha portato ad identificare quelli che sembrano essere dischi volanti e creature aliene. In uno di essi gli studiosi hanno visto un astronauta (5) intento al controllo della propria navicella (6) e il pianeta Terra rappresentato dai due cerchi al centro (1), mentre quello più piccolo immediatamente in basso potrebbe simboleggiare la Luna. Vi è poi raffigurato un dispositivo simile ad un martello (4), nell’atto di colpire una sorta di scia luminosa assimilabile ad una cometa(3), attraversata da quello che somiglia ad un UFO (2).
La notizia lascia aperto il dibattito tra scettici ed appassionati di ufologia, è certo però che cresce la curiosità attorno all’area in cui è avvenuto il ritrovamento. Secondo Luis Augusto Garcia Rosado, ministro del Turismo messicano, l’interpretazione del codice sui manufatti è prova di un contatto tra gli alieni ed il popolo Maya, avvenuto circa 3000 anni fa.
La scoperta dovrebbe inoltre diventare oggetto di un documentario, Rivelazioni dei Maya. 2012 e oltre, progetto che però tarda a partire, a causa anche degli screzi all’interno della produzione: secondo The Hollywood Reporter nel 2013 Raul Julia-Levy, uno dei produttori del documentario, avrebbe infatti violato alcune condizioni contrattuali, assumendo impropriamente il controllo della produzione, falsificando prove archeologiche e rilasciando false informazioni circa il sostegno del governo messicano nel progetto e la presenza di Stephen Hawking (famoso fisico inglese) tra gli intervistati.