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Nell’assai ampio panorama delle serie televisive , ai serial addicted non può certo mancare Vikings, che in queste settimane sta andando in onda in chiaro su Rai 4 con appuntamento, in prima serata, il mercoledì.

Tra leggenda e storia la serie narra le gesta di Ragnar Lodbrok , mitico re scandinavo, e dei suoi compagni. Il protagonista (interpretato dal celebre modello Travis Fimmel) è presentato come un giovane guerriero vichingo che ha in sè un forte desiderio di scoprire nuove terre e nuove civiltà.

Uno spirito nuovo, racchiuso in una delle frasi simbolo della prima puntata in cui Ragnar riflette sul fatto che se Odino – divinità norrena della sapienza intesa come visione del sacro – ha dato i suoi occhi al suo popolo,era affinchè questo potesse guardare oltre ciò che conosceva. In realtà a dispetto dell’apparenza, oltre alle guerre, agli intrighi e ai combattimenti, è proprio questo “voler guardare oltre” che fa da filo conduttore alla vicenda e farà sì che l’intreccio si infittisca e coinvolga appieno lo spettatore.

La critica internazionale ha esposto pareri molto positivi in merito alla serie Vikings su molti aspetti: innanzitutto si tratta di una ricostruzione storica, sia a livello di sceneggiatura che di scenografia, molto fedele a quella che era la realtà vichinga, con le sue forti gerarchie e la sua devozione religiosa. Secondo poi, a livello contenutistico, tocca tematiche introspettive di difficile approccio, incastonate nella visione del mondo da parte di due culture contrapposte solo apparentemente, ovvero quella britannica e quella scandinava dell’VII secolo d.C., che si rivelano entrambe fortemente e intrinsecamente radicate ognuna all’interno della propria tradizione e delle sue contraddizioni.

Altra nota positiva per Vikings da parte della critica è stata quella sull’utilizzo del nudo, che è ben integrato e risulta armonico nel corso della vicenda, ma che dona quella nota piccante che è sempre gradita al pubblico. Il paragone è stato posto confrontando questa serie con grandi successi, come il celeberrimo “ Game of Thrones” o la più recente serie Spartacus. In entrambe si nota la tendenza frequente al ridestare l’attenzione del pubblico con qualche scena bollente, non strettamente funzionale alla narrazione.

La scelta della colonna sonora dei Wardruna, calzante e coinvolgente, insieme ad un’ottima sceneggiatura di Michael Hirst, chiudono un quadro complessivo positivo per Vikings che sta raccontando al pubblico una storia poco conosciuta, ma che in realtà è alle basi della civiltà dell’intera Europa. Il motivo è spiegato da genealogie storiche, secondo le quali Ragnar Lodbrok è indicato come capostipite della dinastia normanna che ha influenzato da nord a sud la civiltà europea medievale.

Il successo ha portato la produzione Canadese – Irlandese a confermare la terza stagione che verrà messa in onda nei paesi anglosassoni nel 2015. Per l’Italia si dovrà aspettare ancora qualche tempo.

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