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Quella degli incontri tra la canzone italiana e il calcio è una storia lunghissima scandita dalle note di tanti brani che in un modo o nell’altro sono legate allo sport più amato dagli italiani. Ma a pochi giorni dal calcio di inizio dei Mondiali in Brasile quelle che vale la pena ricordare sono soprattutto le colonne sonore che hanno accompagnato la nostra nazionale in giro per il mondo. Perché non c’è mondiale che si rispetti senza un inno ufficiale. Non quello compassato di Mameli, che ci auguriamo di sentire il più a lungo possibile negli stadi carioca, ma l’altro inno. Quello ‘pop’, affidato agli artisti italiani più in voga del momento, quello che, come andrà o no a finire la spedizione azzurra, diventerà il tormentone estivo numero uno. Quest’anno la scelta è ricaduta sulla band salentina dei Negramaro che ha riadattato in chiave contemporanea «un amore così grande», classico del reuccio Claudio Villa. Il videoclip che accompagna il pezzo è di Giovanni Veronesi: un vero e proprio omaggio ai nostri azzurri, con le immagini più belle della cavalcata che li ha portati fino in Brasile. Oltre a quello dei Negramaro, tanti altri brani hanno accompagnato la nostra nazionale nella sua storia. Alcuni sono caduti nell’oblio, altri sono ancora dei tormentoni, ma tutti nel bene o nel male hanno lasciato un segno. Se non li ricordate, ve li proponiamo tutti di seguito per rivivere insieme gioie e dolori dei nostri azzurri.

Siam tutti figli di Bearzot – Masters (Spagna ’82)

Il trionfo al Mundial di Spagna ’82 verrà ricordata per il tormentone «Siam tutti figli di Bearzot – il campiun del balun». Sei giorni prima della finale di Madrid, Paolo Paltrinieri, Lorenzo Canovi e Romeo Corpetti, ribattezzatisi per l’occasione “I Masters”, incidono una versione “pallonara” del celebre «Da Da Da» del gruppo tedesco Trio, che esalta l’impresa dei ragazzi di Mister Bearzot. Contro ogni pronostico ci portammo a casa la coppa.

Notti magiche – Gianna Nannini e Edoardo Bennato (Italia ’90)

Sì, lo sappiamo che «Notti magiche» cantata da Edoardo Bennato e Gianna Nannini era l’inno dei Mondiali e non della nazionale. Ma sotto il cielo di quell’estate italiana per noi furono davvero indimenticabili notti magiche, con gli azzurri di Vicini che guidati dai gol di Totò Schillaci arrivarono ad un passo dal giocarsi la finale con la Germania. Il brano che sbancò l’hit parade venne composto dal due volte Premio Oscar Giorgio Moroder con testo scritto da Tom Withlock. Il titolo originale era: «To Be Number One».

Italia ancora – Stelle Azzurre (Usa ’94)

Nel 1994 sono Le stelle Azzurre (ovvero Massimo Ranieri, Enrico Ruggeri, Diego Abatantuono e Paolo Maldini) con il brano «Italia ancora» a fare da colonna sonora musicale al campionato mondiale di USA ’94. Un concentrato di buoni sentimenti e luoghi comuni alla melassa che in barba alla scaramanzia inneggia alla voglia italiana di vincere. In finale c’è il Brasile, si va ai rigori, Baggio tira alto e il sogno azzurro svanisce.

Da me a te – Claudio Baglioni (Francia ’98)

Per Francia ’98, l’Italia mette in campo un big della musica tricolore. “Un azzurro lungo un sogno…” canta Claudio Baglioni in «Da me a te», che però non ci ha fatto andare oltre i quarti di finale. Sarà per la bruciante sconfitta ai rigori, per il confronto impari con la ben più trascinante «La copa della vida» di Ricky Martin, canzone ufficiale FIFA della kermesse transalpina, o per aver fatto da colonna sonora anche alla disfatta di Corea e Giappone nel 2002, ma questo è tra gli inni meno amati dagli italiani.

Un cuore azzurro – Pooh (Germania 2006)

“Noi con voi, voi con noi per un sogno che non muore mai…” cantavano i Pooh in «Cuore azzurro» e l’Italia intera ci ha creduto fino alla fine, come ci hanno creduto gli azzurri di Lippi fino a quell’inaspettato trionfo sotto il cielo di Berlino del 9 luglio 2006. Il mondiale di Germania però sarà ricordato anche per il «Po popò popopò poo». Dall’Olympiastadion al Circo Massimo tutta l’Italia ha intonato il motivo preso in prestito da «Seven Nation Army» dei White Stripes e diventato a furor di popolo l’inno simbolo della Nazionale.

Siamo una squadra fortissimi – Checco Zalone (Germania 2006)

Quello dei Pooh sarà anche stato l’inno ufficiale della spedizione azzurra in Germania, ma diciamo la verità forse senza «Una squadra fortissimi» di Checco Zalone l’Italia non avrebbe mai vinto. L’inno ufficioso del mondiale tedesco elogiava lo spirito vero del calcio nel pieno di un’estate ricordata per la bomba dello scandalo Calciopoli. Nata in sordina come sigla della trasmissione radiofonica Deejay Football Club – Speciale Mondiali, il brano del comico di Zelig diventa in poco tempo una vera e propria hit, rifatta in varie versioni anche dai big Laura Pausini ed Eros Ramazzotti.

Invocazioni al cielo – Le Vibrazioni (Sudafrica 2010)

Nel 2010 non c’è una vera e propria canzone ufficiale ad accompagnare gli azzurri nel disastroso Mondiale in Sudafrica. Il tentativo di “riciclare” all’occorrenza il pezzo sanremese «Italia Amore mio» di Pupo ed Emanuele Filiberto, per fortuna è caduto nel vuoto. L’unica sinergia musica-calcio di quell’anno fu «Invocazioni al cielo» de Le Vibrazioni, scelto da Sky Sport come colonna sonora di tutti gli appuntamenti tv del torneo.

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