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Se almeno una volta all’anno le nuove generazioni sentono parlare di cinema muto, allora significa che il Pordenone Silent Film Festival o, più semplicemente “Le Giornate del Cinema Muto”, ha raggiunto il suo obiettivo.

La rassegna cinematografica più importante al mondo sul cinema muto si svolge – ormai da 32 anni – ogni anno nel mese di ottobre a Pordenone. Quest’ultima edizione, che terminerà ufficialmente l’11 ottobre, già fa discutere e parlare di sé per un episodio molto particolare; infatti, nella giornata di ieri, è stato presentato “The Eternal City“. Fino a qui nulla di strano, è un film come tanti, se non per un unico, grande dettaglio. Questa pellicola fu girata dal regista George Fitzmaurice nel 1923 e vede come protagonista un inedito Benito Mussolini nelle vesti di attore. Il film – palesemente filo-fascista – fu girato pochi mesi dopo la storica marcia su Roma (che consegnò l’Italia ad una feroce dittatura e una spietata guerra). L’opera, in tutte le sue componenti, vuole rendere omaggio agli atti gloriosi che compie Mussolini nel film (e nella politica). Precisamente, si vede come Mussolini – che interpreta se stesso – venga elevato a “divinità”; dapprima egli riceve, sull’altare della patria, il premierato dal re e, successivamente, firma il documento che libera dalla prigionia il protagonista del film, David, permettendogli così di ritornare dalla sua fidanzata e di porre il lieto fine alla storia.

L’opera era stata considerata ormai perduta, ma, grazie al contributo del MOMOA di New York, che ha reso disponibili i rulli mancanti, possiamo visionare questo documento, testimonianza di come il cinema venisse utilizzato come mezzo di propaganda, subendo anche un’aspra censura. Tale potenza propagandistica suscitò nel Duce (e in molti altri dittatori dell’epoca) un interesse tale da appassionarlo per tutto il corso della realizzazione del film. “Mussolini era così entusiasta del progetto che teneva il suo ufficio aperto per noi a qualsiasi ora”, ricorda il cineoperatore Arthur Miller.

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