Niccolò Fabi torna alla musica dopo anni di inattività e di carriera lontana dai riflettori.
Sono lontani gli anni del successo e, come spesso accade il successo dei primi tempi diventa difficile da ripetere.
Da figura centrale della musica italiana, Fabi è caduto nel dimenticatoio fino ad arrivare alla recente paura.
A quanto pare però, l’artista è pronto a un grande ritorno con un nuovo album, tradizione e tradimento, che punta a rilanciare la sua musica e a innovarsi, cosa fondamentale nel percorso di un autore:
“Dopo ‘Una somma di piccole cose’, ho sentito la necessità di allontanarmi da ciò che avevo fatto fino ad allora, perché le soddisfazioni avute con quel disco non le avevo mai avute, avevo raggiunto il punto più alto. E così ho cominciato un viaggio di sperimentazione di qualcosa d’altro, un approccio diverso alla musica e alla scrittura, meno intimo, meno caldo e accogliente, più elettronico e tagliente, un modo diverso di raccontare cose diverse”.
Fabi si è trovato di fronte a un bivio e ha dovuto affrontare le cose che non andavano come previsto.
“Sono tornato a casa, ed è stato come se avessi fatto il giro del caseggiato, per tornare davanti al portone di casa”.
Proprio da lì è partito il nuovo percorso di Fabi che ha saputo rialzarsi per proporre qualcosa di nuovo e di differente.
“Il fallimento è stato fondamentale per capire che, durante tutta quella sperimentazione avevo perso la mia identità e dovevo riportarla invece al centro”.
Arriva così il nuovo disco, dove il musicista ritrova sé stesso a la sua musica, senza cercare di fare qualcosa in modo forzato e realizzando quello che sente e che prova.
“Volevo allontanarmi dal modo in cui avevo fatto il cantante fino ad allora, non credevo di avere più nulla da dire e non avevo più voglia di rappresentare quel tipo di ‘cantore intimo’ che scende in fondo. Sono andato in un altro territorio per fare solo qualcosa di bello, di ascoltabile, senza altre implicazioni, ma lì ho scoperto che provare a raccontare altro in altro modo mi aveva reso uno qualunque. Quando ho ricominciato a scrivere del fatto che non mi trovavo a scrivere in quell’altro modo, allora sono tornato me stesso e ho ritrovato la mia strada”.