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Parte ufficialmente il 14 maggio la sessantasettesima edizione del Festival di Cannes. Ad inaugurarlo, dopo le molte polemiche e i diversi rinvii di uscita, sarà Grace di Monaco, film ispirato a un’icona non solo del cinema, ma anche di bellezza, eleganza e stile: Grace Kelly, l’attrice coniugata Grimaldi dopo il matrimonio col principe Ranieri III di Monaco, e scomparsa prematuramente all’età di 54 anni a seguito di un incidente in Costa Azzurra. Protagonisti, Nicole Kidman, nel ruolo di Grace Kelly, e Tim Roth, nei panni di Ranieri III. In uscita nelle sale italiane, distribuito da Lucky Red, il giorno dopo, 15 maggio.

All’anteprima francese del lungometraggio diretto da Olivier Dahan saranno tuttavia assenti il principe Alberto II e le sorelle, Stephanie e Caroline, che hanno disapprovato non tanto la rappresentazione della madre quanto quella del padre, il principe Ranieri. Stando infatti a delle indiscrezioni uscite sia sulla stampa francese (Le Figaro) che quella americana (The New York Post), Alberto “teme che il film dia un’immagine negativa del padre e lo mostri come un leader che controllava la vita della madre in tutto e per tutto“.

I fratelli Grimaldi, dal canto loro, avevano già ufficialmente comunicato, nel gennaio 2013, la loro opinione sulla pellicola: «Questo film non è un biopic. Racconta una pagina, riscritta e inutilmente resa glamour, della storia del Principato di Monaco e della loro famiglia, con gravi inesattezze storiche e una serie di scene di pura finzione». Olivier Dahan, che lo si ricorderà per aver diretto il memorabile La Vie en Rose, sulla vita della cantante Edith Piaf, interpretata dal premio Oscar, Marion Cotillard, risponde alle accuse della famiglia monegasca: «Non sono né giornalista né storico e non ho fatto un film biografico, genere che odio. Il mio è il ritratto di una donna moderna che tenta di conciliare la famiglia, il marito e la carriera ma che finisce per rinunciare al cinema e inventarsi un altro ruolo e nel farlo soffre».

Un’altra polemica si intreccia con quella della famiglia reale: pare ci sia stato infatti uno scontro tra il regista francese e il produttore americano Harvey Weinstein, e si vocifera addirittura sul fatto che possano esistere due versioni del film, una voluta da Dahan e un’altra, più commerciale, di Weinstein. Metre dagli Stati Uniti giunge la voce che il produttore, scontento delle scelte della regia, stia valutando l’ipotesi di non fare uscire il film negli States, Thierry Frèmaux, delegato generale della kermesse cinematografica, tentando di far chiarezza sulla vicenda, ha affermato in conferenza stampa che il film sarà proiettato «nella sola versione che esiste, quella voluta dal regista».

Il film ruota intorno a 12 mesi di vita di Grace, quelli cruciali in cui si incontrano, scontrandosi, i due filoni fondamentali della sua esistenza: la recitazione, da un lato, e la vita da premiére dame, moglie di Ranieri e Principessa del secondo stato più piccolo al mondo, il Principato di Monaco, dall’altro. Siamo nel 1962 e la Principessa è divisa tra il dover affrontare una crisi politica con la Francia in materia di tasse, pena l’annessione, e la proposta di Alfred Hitchcock di tornare a far cinema. Il maestro del brivido aveva più volte tentato di convincere l’ex attrice, quella che era stata la sua musa bionda, a tornare sul set. Adesso le offre il ruolo da protagonista in Marnie, e quando finalmente il principe Ranieri, dopo anni di divieti, le da il suo benestare, sono i suoi sudditi e i ministri del Principato a opporsi. Il ruolo in Marnie passa a Tippi Hedren.

In attesa della sua proiezione in anteprima il 14 maggio e della sua uscita nelle sale il 15, ci godiamo le immagini del trailer.

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