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In gioco ci sono 10 milioni di dollari: la guerra è tra due aziende che producono ologrammi, Pulse Evolution e Hologram Usa.
E’ una storia ingarbugliata, scritta a colpi di denuncie, sentenze e querele. In mezzo c’è lo spettacolo di una tecnologia affascinante e sorprendente come l’ologramma che regala l’illusione di rivedere sul palco anche le star scomparse.

Tutto inizia ai Billboard music Awards 2014: Giacca dorata, t-shirt bianca e pantaloni rossi, a duettare con Katy Perry sul palco di Las Vegas è proprio lui, il re del pop tale e quale lo ricordavamo.
Michael Jackson canta “Save the rythm” e poco dopo la proiezione si esibisce nel celebre “Moonwalk”.

Ad animare la performance dell’artista è Pulse Evolution, ma già pochi giorni prima dello show era scattata la denuncia da parte di Hologram USA: l’azienda americana deteneva il brevetto su questo tipo di tecnologia olografica e voleva impedirne la realizzazione da parte dell’altra società.
Nel 2012 fu infatti Hologram Usa a realizzare la storica “riapparizione” del rapper Tupac Shakur per il Coachella 2012. La tecnologia olografica usata era stata comprata da Hologram Usa direttamente da un’azienda europea Musion Das Hologram Limited.

Ma per i Billboard Music Awards il giudice federale ha dato ragione a Pulse e l’esibizione è stata portata a termine. Ora è stata Pulse a denunciare la rivale per essersi attribuita la creazione dell’ologramma e aver distolto l’attenzione mediatica da Pulse proprio nel suo momento di lancio, causando così un danno incommensurabile all’impresa.

La questione del risarcimento milionario è ora nelle mani del giudice.

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