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Manca poco, pochissimo alla Awards Season. A quel turbinio serrato di premi, red carpet, glamour che culminerà con la notte delle stelle. I grandi festival cinematografici di Venezia, Toronto, Telluride e New York hanno già alzato il sipario sui possibili contenders che vanno definendosi man mano che iniziano i premi della critica. Ma sono le nomination ai Golden Globes il primo vero viatico per avere non proprio la certezza, ma quasi, su quelli che saranno, con ogni probabilità, i protagonisti al Dolby Theatre di Hollywood il prossimo 28 febbraio. Per quella vera, dovremmo attendere il 14 gennaio 2016 quando finalmente sapremo chi correrà ufficialmente alla corsa alla statuetta più ambita del mondo. Ma, intanto, un’idea dei favoriti possiamo già farcela analizzando i premi assegnati finora dai circoli della critica di Boston, New York e Los Angeles e, soprattutto, dalle nomination dei due grandi precursori degli Oscar, ossia gli Screen Actors Guild Award e i Golden Globes, che da sempre anticipano le tendenze dell’Academy. Tra conferme, sorprese e probabili clamorose snobba ture, cerchiamo di fare un po’ di chiarezza tra i titoli e gli interpreti di cui sentiremo parlare parecchio nelle prossime settimane.

Miglior Film

I premi della critica hanno già incoronato “Spotlight” e “Carol”, che si confermano così in cima alle aspettative anche dopo le nomination dei Golden Globes. Se i critici di New York si sono inchinati alla magnifica al melodramma lesbo di Todd Haynes, con ben quattro premi (miglior film, miglior regia, miglior sceneggiatura e miglior fotografia), per quelli del Boston Society of Film Critics Board e del L.A. Film Critics il titolo dell’anno è il dramma giornalistico di Thomas McCarthy, già applauditissimo a Venezia. A sorpresa, il ruolo di contenders lo potrebbero giocare due blockbuster di intrattenimento, così lontani dal concetto di “film da Oscar”, come “Sopravvissuto – The Martian”, avventura nello spazio firmata da Ridley Scott, e “Mad Max: Fury Road”, rivisitazione della trilogia distopica interpretata tra gli anni ‘70 e ‘80 da Mel Gibson, firmata da George Miller. Il primo, forte della critica positiva e del riscontro al box office (più di 200 milioni di dollari solo sul mercato nord-americano), si è aggiudicato tre National Board of Review Award (regia, sceneggiatura e attore protagonista); il secondo invece è stato eletto miglior film dalla Boston Online Film Critics Association. Il 25 dicembre usciranno in sala “The Revenant” di Alejandro González Iñárritu e “The Hateful Eight” di Tarantino, ma i commenti già trapelati sono entusiastici per entrambi. Bisogna vedere se tale entusiasmo si trasformerà o meno in qualche nomination. Nell’ultimo mese, poi, è improvvisamente balzato agli onori “Creed – Nato per combattere”, spin-off e sequel ideale della saga di “Rocky” diretto da Ryan Coogles, con protagonista Sylvester Stallone nelle vesti di allenatore del figlio del suo storico rivale Apollo Creed. Già nel 1976 l’Academy aveva ceduto al fascino carismatico del pugile, quando il primo Rocky conquistò tre statuette, tra cui quella per il miglior film. Accompagnati da buoni auspici Oscar sembrano essere anche “Brooklyn”,“Room” e “Joy”, freschi di nomination ai Globes. Mentre fuori dai giochi, per il momento, ci sono “Il ponte delle spie”, “Steve Jobs” e “The Danish Girl”.

Migliore Regia

La sfida per la Migliore regia vedrà schierati con ogni probabilità Alejandro González Iñárritu per “The Revenant”,Thomas McCarthy per “Spotlight” e Todd Haynes per “Carol”; in lizza però potrebbero entrare pure George Miller per “Mad Max: Fury Road”, Ridley Scott che, alla veneranda età di ottant’anni, con “Sopravvissuto – The Martian” potrebbe conquistare quella statuetta che finora gli è sfuggita, e il più giovane Ryan Coogler , regista di “Creed – Nato per combattere”, già molto apprezzato per il film d’esordio “Prossima fermata Fruitvale Station”. Poche chance di entrare in cinquina per Danny Boyle (“Steve Jobs”) e Lenny Abrahamson (“Room”). Rischia di restare fuori anche Steven Spielberg (“Il ponte delle spie”), tra i grandi snobbati ai Golden Globes.

Migliore attore e attrice protagonista

A meno di clamorose sorprese, sono già blindate le nomination di Leonardo DiCaprio (“The Revenant”), la cui interpretazione è stata assai apprezzata dal circolo dei critici di Boston, Michael Fassbender (“Steve Jobs”), premiato dai critici di Los Angeles, e Eddie Redmayne (“The Danish Girl”). Mentre salgono le quotazioni dell’astronauta Matt Damon di “Sopravvissuto –The Martian”, l’ultimo posto della cinquina se lo potrebbe contendere Will Smith (“Concussion”). Poche, invece, le chance per Tom Hanks (“Il ponte delle spie”), Johnny Depp (“Black Mass”) e i veterani Michael Caine (“Youth – La giovinezza”) e Ian McKellen (“Mr. Holmes – Il mistero del caso irrisolto”). Sul fronte femminile la corsa si preannuncia assai combattuta con la Cate Blanchett di “Carol” che spicca su tutte le altre contenders. In pole position però anche un ensemble di giovanissime: Rooney Mara (co-protagonista della Blanchette), Brie Larson (“Room”), a cui è andato il National Board of Review, Saoirse Ronan (“Brooklyn”), premiata dai critici di New York, e Alicia Vikander (“The Danish Girl”) che a sorpresa potrebbe essere candidata sia tra le protagoniste che tra le supporter. Resta da vedere se troveranno spazio nella cinquina: Charlotte Rampling (“45 anni”), premiata a Berlino con l’Orso d’Argento, Jennifer Lawrence (“Joy”), Carey Mulligan (“Suffragette”) e Blythe Danner (“I’ll See You in My Dreams).

Migliore attore e attrice non protagonista

Snobbato dai Globes, Michael Keaton può solo sperare di entrare a far parte della cinquina dei non protagonisti (quella in cui verrà proposto nonostante il suo ruolo in “Spotlight” non sia affatto secondario) e prendersi la rivincita dopo essere rimasto a mani vuote l’anno scorso. Avversario sicuro, e anche un po’ inaspettato, Sylvester Stallone, già premiato con il National Board of Review Award. Entrambi dovranno però tenere d’occhio Mark Ruffalo (che potrebbe essere candidato sempre per “Spotlight”) e, soprattutto, Mark Rylance, la spia sovietica nel dramma da guerra di Spielberg, “Il ponte delle spie”. Mentre salgono le quotazioni di Paul Dano per “Love & Mercy” e Idris Elba per “Beast of No Nation”, scendono quelle di Tom Hardy (“The Revenant”) e del giovane Jaboc Tremblay di “Room”. Tra le attrici non protagonista, oltre ad Alicia Vikander (“Ex Machina”), che potrebbe però concorrere tra le protagoniste, le più quotate ad entrare nella cinquina restano Kate Winslet (“Steve Jobs”) e Joan Allen (“Room”). Qualche chance se la giocano anche la veterana Jane Fonda (“Youth – La giovinezza) e Jennifer Jason Leigh che torna in scena, dopo anni ai margini, nel western di Tarantino, “The Hateful Eight”, unica donna fra otto comprimari. Ma i premi della critica puntano verso ben altre direzioni: Kristen Stewart, incoronata migliore attrice a New York e a Boston per il film “Sils Maria”, e già vincitrice del prestigioso César.

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