Raramente tanti pronostici degli Oscar sono stati tanto stravolti come nella serata di ieri; se da un lato infatti le vittorie come “Miglior attore” e “Miglior attrice”, rispettivamente dati a DiCaprio per “The Revenant” e Brie Larson per “The Room”, erano quasi scontate, una serie di sorprese ed una lunga lista di delusi contraddistingue le proclamazioni dell’Academy.
Il grandissimo deluso senza ombra di dubbio è quel Sylvester Stallone che per la sua interpretazione in “Creed”, dov’è un pugile suonato e avanti con l’età che fa da mentore ad un giovane pugile di colore, sembrava il grande favorito per vincere finalmente dopo una carriera costellata di successi, la sua prima e meritata statuetta. I fotografi erano pronti a immortalarlo mentre è impegnato a salire sul palco col suo smoking, ma la faccia che fa è l’emblema di una delusione più che naturale. E per un deluso c’è sempre una sorpresa, e Mark Rylance, splendido interprete al fianco di Tom Hanks in “Il ponte delle spie” gli strappa il premio.
E mentre “Mad Max: Fury Road” vince ben sei statuette, affermandosi come pellicola più vincente della serata, facendo incetta di quasi tutti i premi tecnici, non sono pochi i film che speravano di poter competere in almeno una di queste categorie. Il grandissimo deluso in questo caso è quello “Star Wars: Il Risveglio della Forza”, che campione di incassi di questa annata cinematografica, esce dagli Oscar 2016 senza alcun riconoscimento.
Altro grande deluso, anche se in questo caso non si tratta di una vera e propria sorpresa, quel Tarantino che con la sua ultima pellicola è rimasto fuori dalle candidature come “Miglior regista” e come “Miglior film”; la pellicola meritava, ed è soltanto una piccola consolazione quel premio attesissimo al genio Ennio Morricone che ne ha firmato la colonna sonora. Ed uno dei tanti attori del film sarebbero potuti benissimo essere protagonisti della serata, da uno straordinario Samuel L. Jackson ad un grande Kurt Russell; d’altronde l’Academy non premia i film corali, e l’esempio più lampante è quel “Grand Budapest Hotel” che la scorsa stagione pur vincendo tantissimo, non aveva attori candidati.
Ed una menzione va anche alla brava Charlize Theron di “Mad Max”, forse la vera protagonista della pellicola ancora più di Tom Hardy, che non figurava in alcuna categoria.
Se la vittoria di Lubezki è abbastanza prevista, così come quella di Inarritu come regista, forse è comunque “The Revenant” la pellicola che esce più acciaccata dopo la serata di ieri. Data come favorita in almeno 4-5 categorie, si vede scavalcare dal film di George Miller, e battere da “Spotlight” come “Miglior film”. Forse una consolazione da parte dei giurati per una splendido lavoro stretto nella morsa degli altri colossi.
Bella serata, forse un Chris Rock un po’ sottotono rispetto la passata conduzione di Neil Patrick Harris, ma gli Oscar restano l’evento più luccicante e fantastico del cinema.