Ozpetek è un regista che da sempre utilizza i personaggi femminili come figure centrali all’interno dei suoi film.
Per Ozpetek le donne ” sono le colonne portanti della vita. Quando leggo di un nuovo femminicidio mi prende tanta amarezza e rifletto su quanta paura abbiano gli uomini di fronte alle donne. Gli uomini non riescono ad accettare la superiorità delle donne”.
Tra gli ospiti del Festival di Venezia, Ferzan Ozpetek si racconta dopo aver ricevuto il Premio Speciale Soundtrack Stars Award.
“Spesso penso le scene ascoltando le canzoni, non sono io a cercarle, sono loro che mi trovano” racconta.
Poi parla del prossimo film, La dea fortuna, in uscita il 28 novembre con Warner Bros.
Il film racconta la storia di una coppia gay in crisi, la vita dei quali viene trasformata dall’arrivo di dei bambini, lasciati in custodia ai due.
“Ci saranno tre canzoni di donne e una di uomo” spiega Ozpetek.
Il Festival di Venezia vede in questi giorni la presenza di alcuni colossi del Cinema internazionale.
Ozpetek, particolarmente amato in Italia è uno di questi.
Il regista ha portato all’evento anche un suo corto “Venetika”.
Il corto legato all’acqua e alla città lagunare è stato proiettato su un vero e proprio Cinema Galleggiante, una grande originalità che ha appassionato i presenti grazie anche a un corto di grande qualità.
All’evento hanno partecipato circa 100 invitati, tra i quali spicca anche il regista Terry Gilliam, colosso del Cinema internazionale autore di capolavori come L’esercito delle dodici scimmie e Brazil.
Protagonista del corto e la polacca Kasia Smutniak, bellezza senza paragoni proprio in questo periodo tra le attrici più ricercate e quotate.
Ozpetek è da considerarsi la vecchia guardia del Festival del Cinema di Venezia.
Preoccupante l’assenza di un vero e proprio ricambio.
Stringendo infatti, i nomi che abbiamo sentito sono i soliti che sentiamo da sempre, quasi le idee originali scarseggiassero al Lido.