La chiamano la città dell’amore, Parigi. La più romantica al mondo. Eppure nel cuore d’Europa in queste ore dopo la terribile strage del 13 novembre 2015 serpeggiano la rabbia e la paura. Dov’è finito l’amore? Soltanto sentimenti come il terrore e l’odio hanno invaso ogni angolo con l’ombra del caos e della morte in quella lunga notte silenziosa e buia. Le luci della sfolgorante capitale francese non brillano, i cuori dei parigini soffrono dinanzi all’ennesimo atto di atrocità. Parigi piange.
Ma cosa rappresenta la capitale della cultura francese? Fin da sempre Parigi è stata designata tra le più variopinte e cosmopolite città del mondo. La storia insegna e racconta che la bella città francese è stata sempre crocevia e crogiolo dell’Arte in tutte le sue forme e le sue impensabili sfumature: musica e poesia, moda e scienza, letteratura hanno rappresentato l’anima e il cuore di Francia.
Ricca di fascino e di storia millenaria, Parigi vanta monumenti di magistrale architettura, opere ed edifici dalla singolare e solenne vicenda. Angoli di strada e squarci di stradine raccontano del tempo che fu, delle mode e delle culture che passarono e la trasformarono, rivoluzionandone le ideologie e le mode. Tendenze più svariate e idee di innovazione hanno sempre rappresentato la voglia di avanguardia e di novità della capitale.
Poeti maledetti, artisti di strada e nobili dei circoli letterari del Settecento e dell’Ottocento parigino diedero vita a forme d’arte e di comunicazione nuove, fenomeni culturali che si diffusero in tutta Europa, decretando il vento di una nuova epoca.
Il teatro e la musica, l’arte del ballo e della polifonia non erano, e non sono ancora oggi, soltanto un sogno. Parigi attirava artisti da tutto il mondo, artisti disillusi che speravano di realizzare i propri sogni, di trovare in questo angolo di mondo la perfetta armonia e l’equilibro irraggiungibile per sfiorare la felicità nelle forme stravaganti e creative dell’arte pura. Ancora oggi Parigi non delude perché continua a rappresenta la città della cultura.
L’Avenue des Champs Elysees attraversa il cuore della città per oltre 3 chilometri; rappresenta il luogo dell’arte più semplice, il disegno e la pittura da strada. Numerosi sono artisti e musicisti che si esibiscono nelle rispettive discipline: professionisti e dilettanti, talentuosi e autodidatti colorano e rallegrano di musica l’alberato viale degli Champs Elysees fino all’Arc de Triomphe (Arc de Triomphe de la place Charles de Gaulle in francese), celebre monumento, situato al centro della piazza Charles de Gaulle, che venne costruito nel 1802 per celebrare i trionfi e le vittorie militari di Napoleone Bonaparte durante il suo regno. Oggi l’Arco di Trionfo racchiude un pezzo di storia.
Come dimenticare la maestosità e l’immensità dello spettacolo delle due Chiese più note di Parigi. La Chiesa di Montmartre, basilica minore dal 1889 (in francese Basilique du Sacré-Cœur) venne costruita tra il 1873 3 il 1914. Dedicata al Sacro Cuore, è il monumento più bianco d’Europa per la sua pietra calcarea ed è considerato il cuore “religioso della città”. Diversamente la Cattedrale di Notre-Dame rappresenta il principale luogo di culto cattolico di Francia, venne costruita a partire dal 1163 e i lavori di completamento si conclusero soltanto nel 1344. Oggi, sede vescovile dell’arcidiocesi di Parigi, ubicata nella parte orientale dell’Île de la Cité, rientra nel patrimonio dell’Umanità dell’Unesco dal 1991 e rappresenta una tra le più celebri cattedrali gotiche del mondo con i suoi pennacchi che tendono verso il cielo.
Il monumentale e altissimo simbolo dell città, che osserva tutto intorno, è disegno e testimonianza del crescente progresso e dell’avanguardia parigina. La Tour Eiffel, il gigante di ferro, rappresenta una delle costruzioni di geniale ideazione e progettazione mai edificate. Proposto tra le sette meraviglie del mondo, l’asparago di ferro venne costruito tra il 1887 e il 1889, in soli due anni, due mesi e cinque giorni: rientra oggi tra le più grandi costruzioni dell’architettura moderna urbana.
A luci spente in questi tristi giorni la Torre Eiffel “riposa”; stanca e sopraffatta Parigi si addormenta, momentaneamente colpita si racchiude nel suo dolore. Quando le luci torneranno ad illuminare il gigante di ferro, la città sarà pronta a rialzarsi e a brillare più di prima. L’odio, la paura, l’angoscia non abbatteranno mai l’amore e la pace, perché l’arte e la cultura non sono solo ideologie ma simboleggiano le difese e le verità di chi crede con convinzione nel potere della libertà.