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“Gli esami non finiscono mai”, diceva Eduardo De Filippo. Ed è così. La vita ci mette continuamente di fronte a prove da superare ma chissà perché è sempre l’esame di maturità a popolare i nostri incubi notturni per tutta la nostra esistenza. Anche quando l’abbiamo superato. Con tutto il carico di ansia, paura e attesa che si porta dietro, l’esame di stato rappresentano un momento cruciale nella vita di tutti, un rito di passaggio dall’adolescenza all’età adulta, una presa di coscienza delle responsabilità che ci attendono, ma anche di speranza per un futuro che ci apprestiamo a costruire con le nostre mani. E non è certo un caso se lo spauracchio di intere generazioni di studenti abbia ispirato anche il cinema. E sono tante le pellicole che si sono cimentate, nelle maniere più disparate, con il padre di tutti gli esami. Noi ve ne proponiamo qualcuna, per esorcizzare la paura, per riderci su, per staccare con la testa anche solo un momento, tra una notte in bianco e l’altra.

Ovosodo, di Paolo Virzì (1997)

Una toccante e leggera storia di formazione, di crescita, di amicizia, di vita. Quella di Piero Malsani, dal quartiere Ovosodo di Livorno, fino alla sua assunzione in fabbrica. Passando per l’esame di maturità in cui Piero viene bocciato, mentre il suo migliore amico Tommaso, sarà promosso con un 36 politico, per merito del padre ricco. Ma in fondo come ci insegna Piero quello che conta non ce lo insegna la scuola, ma la vita.

Ecce Bombo, di Nanni Moretti (1978)

Un classico del cinema italiano in cui Moretti fotografa una generazione post sessantottina priva di identità, intellettualmente povera, incapace di comunicare e senza obiettivi. Cosa ha a che fare tutto questo con l’esame di maturità? Uno dei protagonisti, Michele Apicella (Nanni Moretti), dà ripetizioni a due svogliati studenti in vista dell’esame orale, ma con scarso successo: uno di loro porta una tesina su uno sconosciuto poeta locale, tale Alvaro Rissa, l’altro si infila prima in una pericolosa discussione politica con il presidente di commissione per poi toppare su una banale domanda di matematica. Che vi serva da monito a non imitarli!

Notte prima degli esami, di Fausto Brizzi (2006)

È il film sugli esami di stato per eccellenza. In questa commedia di Fausto Brizzi c’è tutto: divertimento ma anche un po’ di nostalgia per gli indimenticabili anni ’80, anni in cui la musica di Madonna e dei Duran Duran si ascoltava ancora col mangianastri, dove per copiare non c’erano internet e i cellulari, e dove c’era ancora il Muro a dividere Berlino. Ma le ansie dei protagonisti sono le stesse dei maturandi che oggi si apprestano a fare il loro primo grande salto verso il mondo dei grandi. E come dice Luca (alias Nicolas Vaporidis): non fidatevi mai di un professore!

Notte Prima degli esami. Oggi, di Fausto Brizzi (2007)

Il film cult di Brizzi raddoppia e lo fa in grande. Niente sequel. Cast quasi del tutto confermato, nuovi ingressi e una diversa ambientazione: dimenticati gli anni ’80, i nuovi maturandi si apprestano ad affrontare l’esame di maturità nell’indimenticabile anno del Mondiale di Germania. “Il mio esame è finito con un deprimente 60 – dice Luca Molinari (Nicolas Vaporidis) nel finale – “Per fortuna quell’estate a tirarmi su il morale ci ha pensato uno sconosciuto. Si chiama Fabio Grosso, di mestiere fa il terzino, e la sera del 9 luglio ha segnato il gol più importante della sua vita”. Grosso quest’anno non c’è. Balotelli, Cassano e company pensateci voi!

La scuola, di Daniele Lucchetti (1995) – Auguri professore, di Riccardo Milani (1997)

La scuola non è fatta solo di studenti ma anche di professori. Odiati e amati. Ma su un professore, siamo tutti d’accordo: quello interpretato da Silvio Orlando in La scuola e in Auguri Professore. L’insegnante ideale, quello che tutti vorremmo aver avuto: ironico, sentimentale, aperto con i suoi ragazzi «capaci di fare cose incredibili» se guidati in un percorso che non sia solo didattico ma soprattutto umano; un insegnante conscio tanto delle sue responsabilità come educatore, quanto dei mille problemi che chi fa questo lavoro deve affrontare ogni giorno in un sistema scolastico che funziona solo “per chi non ne ha bisogno”.

Immaturi, di Paolo Genovese (2011)

Se per alcuni il pensiero di dover ripetere l’esame di maturità è solo un incubo notturno, per un gruppo di sei amici quarantenni è una triste realtà da affrontare quando, dopo 20 anni, scoprono che per un cavillo burocratico il loro esame non era valido, e devono ritornare sui banchi di scuola. Quindi in fondo Eduardo aveva ragione: gli esami davvero non finiscono mai.

Che ne sarà di noi, di Giovanni Veronesi (2004)

E terminiamo questa carrellata dedicata alla maturità con un film che vuole essere anche un augurio. L’esame di stato è solo il primo passo su quella lunga strada che è la vita vera, fuori dalle mura rassicuranti del liceo. Ci siamo passati tutti. E tutti ci siamo fermati al bivio del “cosa farò dopo”? Anche Matteo, Manuel e Paolo si ritrovano ad immaginare la loro vita dopo gli esami di maturità. E durante un viaggio in Grecia capiranno di volere per il loro futuro qualcosa che non avevano progettato, più folle forse ma decisamente più vero.

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