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Domenica mattina è stato presentato in anteprima nazionale, durante il Festival del Cinema di Roma, Pan, la rivisitazione del classico di JM Barrie Peter Pan, diretto da Joe Wright, regista di Anna Karenina ed Espiazione. Il cast vede nomi di spicco, come Rooney Mara, nei panni di Giglio Tigrato, Garrett Hedlund, nei panni di un giovane e ancora buono Capitan Uncino, e, soprattutto, Hugh Jackman, nei panni del perfido Barbanera.

Perché non vedere Pan

Il film narra la storia di Peter, orfano, lasciato dalla giovane madre davanti la porta dell’orfanotrofio gestito dalla perfida Madre Barnabas. Cresciuto con la speranza di rivedere la madre, una notte viene rapito, insieme a molti altri bambini, da navi pirata al servizio di Barbanera. Il perfido Barbanera governa l’Isola che non c’è, dove tiene i bambini rapiti, sfruttandoli per la ricerca di polvere di fata, dotata di poteri ringiovanenti. Qui Peter farà la conoscenza del burbero e simpatico Uncino e scoprirà di saper volare. Tale scoperta porterà ad una rivelazione che cambierà la sua vita. Peter, infatti, è discendente del mondo delle fate, segregato nel mondo che non c’è e protetto da alcuni nativi, tra cui Giglio Tigrato. Insieme ad Uncino, fuggirà dalle miniere di Barbanera e diventerà l’eroe di nativi e fate, oramai vittime della malvagità di Barbanera.

Perché non vedere Pan

Nonostante l’elevatissimo budget e la grande attesa per via della notorietà della storia, il film si sta rivelando sempre più un flop al box office, soprattutto negli Stati Uniti. I motivi del flop, probabilmente, sono da ricercare nella scarsa qualità del film.

Nonostante sia ricco di effetti speciali e l’uso della terza dimensione tecnicamente sia lodevole, sono l’inconsistenza e la banalità di battute e storia a rendere il film un enorme buco nell’acqua. Eccessivamente rivisitata in chiave infantile, la storia è priva di ritmo, non incalza e cade in banali stereotipi e clichè dei film d’avventura. Spesso, durante il film, si ci chiede se si è di fronte ad Indiana Jones o a Pirati dei Caraibi. Joe Wright, sempre giusto ed apprezzato per i suoi lavori precedenti, qui è sembrato un pesce fuor d’acqua, non sapendo gestire una situazione che più va avanti più si ridicolizza.

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Come già visto e mal digerito in film come Maleficent, ciò che irrita è questo voler, nelle rivisitazioni in carne ed ossa, descrivere origini inedite o creare perchè fittizi sull’evoluzione e la crescita di determinati personaggi. Il risultato è solo un ulteriore appesantimento della storia e la perdita di credibilità ai temi chiave di una data storia.

Perché non vedere Pan

A dare l’ennesimo taglio alla gola a questo film sono i personaggi, scarsamente analizzati nel racconto. Se di alcuni di essi è alquanto mediocre la caratterizzazione, come Capitan Uncino, altri risultano inutili, come la nativa Giglio Tigrato.

Pan sembra uno di quei giocattoli, all’apparenza belli, ma di cui facilmente ti stanchi. Potrebbe anche avere successo in Italia, conquistando a suon di immagini ed effetti speciali i più piccoli, ma di sicuro non ha fatto breccia nel cuore di molti, rimasti ancora all’Isola che non c’è targata Disney.

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