A 88 anni Piero Angela non conosce pause e continua a girare l’Italia per ricevere premi e riconoscimenti culturali. La bella notizia è che a questi eventi è presente un gran numero di giovani, come è successo nell’auditorium del Salone Internazionale dell’Archeologia di Firenze dove il conduttore di SuperQuark ha ricevuto il riconoscimento Francovich per la divulgazione scientifica direttamente dalle mani del Ministro Dario Franceschini.
È successo anche alla Conferenza Nazionale GIMBE di Bologna dove ha ricevuto il premio Salviamo il Nostro Servizio Sanitario Nazionale.
Le nuove generazioni sembrano pazze di Piero, il quale al riguardo ha commentato che «per fortuna che c’è il pubblico. Si dice spesso che i giovani non pensi a niente e ciondolino. Non è vero, perché io li vedo motivati e curiosi». Da attento studioso qual è, però, Piero non generalizza e, anzi, vede nuovi pericoli per la cultura che a causa dei social, che rimbalzano le notizie dei siti Internet che vivono di notizie che sono vere e proprie bufale, rischia di perdere il centro dell’attenzione: «Una volta nei bar di provincia, certi personaggi che avevano teorie bizzarre sul cosmo venivano subito zittiti. Oggi su Internet si confrontano a tu per tu con i Premi Nobel» ha spiegato all’Huffington Post.
Piero Angela è da sempre attento a queste tematiche come quando fu processato per non aver fatto parlare i medici omeopati in una sua trasmissione in cui discuteva l’efficacia della medicina alternativa: «Mi difesi dicendo che la velocità della luce non si determina per alzata di mano, che non si possono mettere sullo stesso piano verità certificate e verità supposte, che in questo campo non vale la regola della par condicio: la scienza non è democratica».
Un uomo che ha offerto le sue competenze scientifiche, culturali e divulgative a generazioni e generazioni di giovani. Un uomo, che col suo fare pratico di far scienza, è amato da moltissimi.