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E se le vite di Vivian ed Edward alla fine avessero preso strade differenti?

In realtà è ciò che sarebbe dovuto accadere secondo lo script originale dello sceneggiatore J. F. Lawton. Il sito americano TCM, tornando sui retroscena, infatti, ci rivela le vere intenzioni del regista e dello sceneggiatore, ovvero scegliere un finale dark per uno dei film più belli che siano mai stati raccontati dal grandi schermo.

Altro che romantico, il vero finale di Pretty Woman, il film del 1990 diretto da Garry Marshall, a distanza di 25 anni dalla sua prima proiezione, ci lascia davvero sbigottiti. Ispiratosi al mondo della prostituzione, inizialmente il film venne pensato come un dark drama. Nel finale dello script originale dal titolo “3000“, infatti, Edward (Richard Gere) torna a New York dalla sua fidanzata e lascia 3mila dollari a Vivian (Julia Roberts) che prima di riprendere a prostituirsi decide di concedersi un viaggio a Disneyland con un’amica.

Che dire? Un finale cupo, decisamente deprimente, che avrebbe lasciato un senso di vuoto e di male di vivere se non fosse stato per il romantic-end che, in realtà, vede i due protagonisti riconciliarsi dopo essersi detti addio. Nella scena finale, infatti, Edward cambia idea e si fa portare con un mazzo di rose nell’appartamento della donna, che nel frattempo ha scelto di lasciare la strada e cambiare vita. Un bacio passionale e romantico chiude la scena con tanto di voce narrante che, con un “si deve sognare! continuate a sognare!”, sembra voglia incoraggiare il pubblico al “non arrendersi mai”, ribaltando dunque l’inizio di una triste storia in uno dei finali più belli e romantici di sempre.

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