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Credits: Nu Image/Millennium Films

Calcio e sentimenti. Ha tanto di italiano Quello che so sull’amore (titolo originale Playing for Keeps), il film che Canale 5 manderà in onda in prima serata, martedì 24 maggio; e non solo perché a dirigere la pellicola è il “nostro” Gabriele Muccino. Al terzo film in terra americana, dopo i drammatici Alla ricerca della felicità e Sette anime, il regista vira dritto verso la commedia che mixa romanticismo e calcio, lo sport più amato dagli italiani, ma quasi del tutto ignorato oltreoceano. Il cast corale è di prim’ordine, da Uma Thurman a Catherine Zeta-Jones e Dennis Quaid, e a capitanarlo c’è l’irresistibile Gerard Butler.

L’attore scozzese interpreta un ex stella del calcio scozzese, George Dryer, che dopo una carriera ricca di trofei e successo torna nella piccola città della provincia americana dove vive la sua famiglia per cominciare una nuova carriera da cronista sportivo. Lasciato dalla moglie Stacey (Jessica Biel) dopo l’ennesimo tradimento, George decide di mettere la testa a posto e recuperare il rapporto con lei ma soprattutto con il figlioletto Lewis (Noah Lomax), allenando la sua squadra di calcio. E non passa molto tempo prima che l’uomo diventi l’oggetto del desiderio di tutte le “soccer mums” dei piccoli giocatori che allena, donne agguerritissime, interpretate dal trio formato da Catherine Zeta-Jones, Uma Thurman e Judy Greer, che cercheranno in tutti i modi di conquistare l’affascinante coach single. In attesa di scoprire se Gerard Butler riuscirà a destreggiarsi tra cotante bellezze, vi sveliamo alcune curiosità sulla pellicola.

Incontro con sua maestà

La storia che George racconta in una scena riguardo un suo incontro con la Regina nello spogliatoio dello stadio è ispirata a un aneddoto reale raccontato dall’ ex difensore del Barcellona Carles Puyol che si imbattè nella Regina di Spagna proprio appena uscito dalla doccia dopo le semifinali vinti dalla sua nazionale durante i Mondiali.

Forza Celtic

Nel film, il personaggio interpretato da Gerard Butler è un ex calciatore del Celtic, squadra di punta del campionato scozzese nonché la squadra della città di Glasgow, in cui è nato l’attore che ovviamente è un fan sfegatato della squadra bianco-verde.

Credits: Nu Image/Millennium Films
Credits: Nu Image/Millennium Films

A proposito di Gerard….

All’inizio, nella sceneggiatura, George Dryer, doveva essere un giocatore di baseball professionista. Un personaggio che ricordasse un po’ quello che Warren Beatty aveva fatto in Shampoo. È apparso così subito ovvio che George Dryer dovesse essere interpretato da un attore bello e affascinante, uno tipo George Clooney, Tom Cruise o….Gerard Butler. Per proporre il ruolo a Butler, Fox ha descritto il protagonista come uno scozzese ex giocatore professionista. Una mossa vincente perché quando l’attore ha letto la sceneggiatura è stato da subito entusiasta del progetto: “Ho capito subito che era un film al quale avrei voluto partecipare – ricorda Butler -. Ho pensato che mi sarei divertito molto a raccontare questa storia, e a arrivare al cuore del pubblico con questi personaggi e soprattutto a farli ridere.”

Dal baseball al calcio

L’idea di Quello che so sull’amore è nata praticamente su un campo di baseball di Encino, in California, dove lo sceneggiatore Robbie Fox ha incontrato il produttore Jonathan Mostow: i due erano rispettivamente primo e secondo allenatore della squadra di baseball in cui giocava il figlio di Mostow. Tra una partita e un allenamento, Fox e Mostow trovano il tempo di discutere di quello che sarebbe poi diventato il soggetto del film: un ex giocatore di baseball professionista divorziato che, in un momento difficile della propria esistenza, tenta di riscattarsi agli occhi di suo figlio allenando la squadra in cui gioca ma finisce per andare a letto con le madri dei suoi compagni. Un soggetto di poche righe che Mostow decide di far diventare un film, cambiando però lo sport su cui era incentrato: dal mondo del baseball americano a quello più “internazionale” del calcio.

Soccer moms

Negli Stati Uniti l’espressione soccer mom, non solo identifica una mamma della classe media americana, impegnata per la maggior parte del tempo ad accompagnare i figli nelle loro attività sportive extrascolastiche (non solo il calcio), ma indica una vera e propria categoria sociologica, politicamente rilevante e determinante nel processo elettorale. Ed è proprio una mamma tifosa ad aver stuzzicato la fantasia di Robbie Fox. L’ispirazione del film infatti è arrivata dopo che lo sceneggiatore, alle due del mattino, inviò una e-mail ai genitori dei suoi giovani giocatori ricordando loro l’allenamento del giorno seguente; dopo appena un minuto, arriva la risposta immediata di una delle mamme che scriveva: “Salve coach! Ancora sveglio a quest’ora?!” e subito dopo, non avendo ricevuto risposta: “So che ci sei! Saprai anche correre ma sicuramente non sai nasconderti!.” Entrambi i messaggi sono diventati battute della sceneggiatura che nel film vengono scritte dal personaggio di Catherine Zeta-Jones.

Credits: Nu Image/Millennium Films
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Ma che musica….italiana

Per la colonna sonora di Quello che so sull’amore, Gabriele Muccino ha voluto la firma di un altro italiano: il compositore Andrea Guerra, che nel suo curriculum poteva già vantare numerose e prestigiose esperienze internazionali: sue infatti sono le musiche di Hotel Rwanda, Nine e Letters to Juliet. In patria ha invece lavorato alla colonna sonora di film come Le fate ignoranti, La finestra di fronte e Immaturi.

Il cast stellare

È un cast decisamente ‘stellare’ quello che Gabriele Muccino ha diretto. Del gruppo di straordinari talenti hollywoodiani fanno parte oltre a Gerard Butler, anche Jessica Biel, Uma Thurman, Catherine Zeta-Jones, che per l’occasione è tornata davanti la macchina da presa dopo tre anni di assenza, Judy Greer, Dennis Quaid e James Tupper. “Molti degli attori del nostro film generalmente interpretano ruoli da protagonista – ha spiegato Butler, che è anche il produttore del film -, ma in questo caso hanno accettato di partecipare a un film corale perché comunque i loro personaggi sono scritti in maniera egregia e Gabriele è un regista eccezionale. Riuscire ad averli tutti è stato un autentico colpo di fortuna perché abbiamo la crème de la crème!”

Credits: Nu Image/Millennium Films
Credits: Nu Image/Millennium Films

Scene tagliate

Gabriele Muccino ha dichiarato in più di un’intervista di aver dovuto eliminare con dispiacere alcune scene dal montaggio definitivo del film su pressione dei produttori. In particolare, c’erano due scene drammatiche con protagonista Uma Thurman, che nel film è la moglie infelice di Dennis Quaid, tra cui una in cui il suo personaggio aveva una crisi di nervi e dava sfogo a tutta la sua rabbia e frustrazione. Ma il pubblico degli screening non le ha apprezzate particolarmente e così la produzione ha insistito per eliminarle, perché non adatte alla loro visione di commedia sentimentale.

Credits: Nu Image/Millennium Films
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Location

Le riprese principali di Quello che so sull’amore si sono svolte tra il mese di marzo e il mese di maggio 2011 a Shreveport in Louisiana. Gli interni sono stati ricostruiti presso i Millennium Studios sempre a Shreveport. Terza città della Lousiana dopo New Orleans e Baton Rouge, Shreveport negli ultimi anni è diventata location d’elezione per molte produzioni cinematografiche americane, al punto di essere soprannominata la “Hollywood del Sud”. Qui ad esempio sono state girate le serie tv Salem e True Blood, ma anche alcune scene di Intervista col Vampiro e e di X Men: le origini – Wolverine.

Finale diverso

E le pressioni dei produttori hanno “costretto” Gabriele Muccino anche a modificare il finale del film. Quello che avrebbe voluto il regista era un finale aperto, con Stacey che guardava dalla finestra George e suo figlio giocare insieme, e non invece con Stacey che esce sul vialetto per unirsi alla sua famiglia. Un happy end girato molti mesi dopo la fine ufficiale delle riprese, l’occhio più attento noterà infatti la diversa capigliatura di Butler, a quell’epoca impegnato sul set del film a tema surf, Mavericks.

Credits: Nu Image/Millennium Films
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