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Fino ad oggi gli scienziati avevano identificato sei emozioni base, tipiche cioè di ogni essere umano: felicità, tristezza, rabbia, disgusto, paura e sorpresa. Recentemente un nuovo studio, pubblicato sull’ultimo numero di Proceedings of National Sciences (Pnas), ha però analizzato e categorizzato 15 ulteriori emozioni composte.

Aleix Martinez, professore associato presso la Ohio State University, e il suo team di ricerca, hanno indagato nuove possibili emozioni con lo scopo di approfondire il funzionamento di uno degli organi più complessi e affascinanti del corpo umano, di cui ancora si sostiene di conoscere poco: il cervello. «Il problema è che non possiamo comprendere pienamente il nostro sistema cognitivo se non studiamo le innumerevoli variabili delle espressioni che il nostro cervello produce», ha dichiarato il Prof. Martinez. Le emozioni composte appena scoperte sono quindici, sono il frutto di un miscuglio delle sei emozioni base già riconosciute e sono tutte nettamente distinguibili le une dalle altre, con delle caratteristiche proprie: ad esempio, essere felicemente sorpreso è ben diverso dall’essere sorpresi ma impauriti.

Il lavoro degli scienziati è stato quello di mettere in coppia le diverse emozioni base, ottenendo quindi delle espressioni come: “felicemente disgustato” , “rabbiosamente spaventato” o “tristemente arrabbiato. Hanno successivamente chiesto a un gruppo di volontari di mimare l’espressione facciale corrispondente, invitandoli ad immaginare le situazioni che avrebbero potuto suscitare tali sensazioni. I loro volti sono stati fotografati e analizzati, confrontando posizione degli zigomi, curvatura delle sopracciglia e stiramento della bocca. Ciò che è emerso è che ciascuno dei volontari aveva utilizzato gli stessi muscoli facciali per ognuna delle emozioni composte.

Ogni emozione è caratterizzata da una specifica mimica facciale che è riconoscibile dagli esseri umani. C’è quindi una forte coerenza nel modo in cui le persone muovono i muscoli facciali per esprimere le diverse categorie di emozioni. I ricercatori hanno constatato la presenza di una sorta di mimica universale: le emozioni sono espresse, perlomeno nella nostra cultura, da quasi tutti allo stesso modo. Non è tuttavia ancora chiaro quanto la mimica sia frutto di un processo di apprendimento, legata quindi alla cultura di appartenenza, e quanto invece sia innata. I ricercatori sono convinti che si tratti di un comportamento biologico comune a tutti gli esseri umani, poiché tutti gli individui usano gli stessi muscoli per esprimere una determinata emozione. Un esempio fra tutti, per esprimere felicità le persone sollevano le guance, aprono le labbra e spingono gli angoli della bocca in sù.

La ricerca, oltre ad avere un impatto diretto sugli studi relativi ai disordini psichiatrici quali schizofrenia, autismo e disturbi post-traumatici da stress , può tornare utile anche al mondo dell’innovazione tecnologica, per creare sistemi più sofisticati di interazione tra uomini e computer, ad esempio i software per il riconoscimento facciale, e tutte le sue applicazioni pratiche.

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