Stupefacente. Elettrizzante. Adrenalinica.
La premiere di The Walking Dead, andata in onda ieri sera su Fox Italia, più che il primo episodio di una stagione, sembrava il preludio della fine di una serie tv.
Probabilmente, comunque, ce lo aspettavamo. Specialmente perché nel “season-finale” della quarta stagione, avevamo lasciato (a malincuore) Rick e compagni in balia di Gareth, spietato leader di Terminus e potenziale erede del Governatore.
Eppure, ancora una volta, Darabont è riuscito a sorprenderci.
Già, perché finora non aveva mai fatto uso dei flashback. Perché non ci saremmo mai aspettati di rivedere Judith in braccio al padre così presto. Perché Carol si è dimostrata, ancora una volta, capace di prendere decisioni complicate. E di portarle a termine.
Perché ora sappiamo che una cura per l’epidemi non esiste (per ora), e che l’intento di Eugene è quello di eliminare tutti gli infetti.
E poi la ciliegina, quel promo finale inserito dopo i titoli di coda. Quel promo in cui un incappucciato Morgan, il primo essere umano non-infetto ad aver incontrato Rick dopo l’inizio dell’infestazione, sembra dirigersi proprio verso i sopravvissuti di Terminus.
Non che non ce ne siano altri, di sopravvissuti, sia ben chiaro. Gareth è, nauralmente, tra questi, e lo ritroveremo più che pronto a vendicarsi. E poi Beth, che abbiamo rivisto “sana e salva” nel trailer della quinta stagione.
La serie, insomma, propone un’infinità di intrecci e un’enormità di motivi per restare incollati allo schermo.
Uno di questi è quel “caccia o sarai cacciato” che in “No Sanctuary” diventa “o sei il macellaio o sei il bestiame”. Quell’incapacità di restare puri e senza macchia nel mondo devastato che abbiamo imparato a conoscere. Quell’istinto di sopravvivenza che, ormai, prende il sopravvento su qualsiasi cosa, qualsiasi pensiero.
E la sensazione, ormai quasi certezza, che in un mondo simile non ci sia alcun Santuario.
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