Ne devi avere di voce, e di carattere, per convincere uno come Mika. Lo sa bene Roberta Pompa, la ragazza di Ospitaletto (BS), classe ’91, che dopo una vita per la musica trova la ribalta nel 2013, ad X Factor 7.
Nell’ultimo anno, Roberta ne ha fatta di strada: tanti progetti e un album, Favola imperfetta, in uscita sabato 24 maggio, anticipato dal singolo Stringimi, in rotazione radiofonica dal 9 di questo mese.
In un’intervista esclusiva per Blog di Cultura, Roberta Pompa ci parla dell’essenza e dei significati nascosti nel suo EP d’esordio, oltre a svelarci i modelli che l’hanno influenzata e i suoi progetti futuri. Con un sogno nel cassetto: Sanremo.
– L’uscita di Favola imperfetta è imminente: ce lo presenti, magari partendo dal titolo?
Roberta: “Favola imperfetta è anche il titolo di un brano contenuto nell’album. Mi piace molto il contrasto che nasce da queste due parole insieme, anche se al tempo stesso imperfezione per me è sinonimo di bellezza.”
– In quale brano in particolare di favola imperfetta ti rispecchi?
Roberta: “Luce intermittente. Anche se non è un brano legato al mio presente ma al mio passato, ad un periodo anche abbastanza recente che ho trascorso. Mi ci rivedo in tutti i brani, sono tutti autobiografici, ma Luce intermittente è quello che sento più mio.”
– La musica ha sempre fatto parte della tua vita, sin dall’infanzia. Quando hai realmente capito che sarebbe stata anche il tuo futuro?
Roberta: “L’ho capito quando ho iniziato, a 16 anni, a cantare i primi inediti, confrontandomi anche con ciò che concerne la scrittura dei brani, non più con le cover dunque.”
Eri nota in precedenza col nome d’arte di Maya. Cosa significava?
Roberta: “Maya è un nome d’arte che ho avuto in passato, anche prima dell’entrata ad X Factor. È il nome di una costellazione, un giorno l’ho scoperto e ho deciso di adottarlo. All’inizio volevo un attimo camuffare il mio cognome ma ai provini di X factor ho deciso di cambiare: Maya fino ad ora non mi ha portato fortuna, proviamo col mio vero nome. Ed è andata bene!”
– Ci sono dei modelli, nello specifico, da cui hai tratto ispirazione, sia in passato sia per i tuoi ultimi lavori?
Roberta: “Una delle mie cantanti preferite in assoluto è Tori Amos. Per Favola imperfetta mi sono invece ispirata a una band e una cantante che stimo molto, i Subsonica e Katy Perry, essendo comunque il mio stile legato alla musica elettronica.”
– La tua canzone preferita in assoluto e quella che ti colpisce ogni volta che la interpreti?
Roberta: “La mia preferita in assoluto è Libero, di Fabrizio Moro. Quella che preferisco invece da interpretare è La donna cannone, di De Gregori.”
– Sappiamo che proverai ad andare a Sanremo. Passi avanti per la scelta della canzone?
Roberta: “Lavorando a Favola imperfetta abbiamo raccolto tantissimi brani, le idee quindi sono moltissime e siamo ancora al lavoro per compiere la scelta migliore.”
– Uno sguardo al futuro: a parte Sanremo, dove ti vedi?
Roberta: “A parte Sanremo, nessun progetto specifico. Sono però una persona molto positiva, una lottatrice, e farò di tutto perché questo mio sogno prosegua. Non so dove mi vedo, ma spero di arrivare in alto.”