Uscirà il 23 maggio il film diretto da Ron Howard che si è autodefinito: “prima di tutto un regista di attori e un fan della saga a mia volta”.
La pellicola è scritta da uno guru di Star Wars come Lawrence Kasdan in coppia col figlio Jonathan, mal montaggio troviamo Pietro Scalia. Il nuovo episodio spin-off della straordinaria saga vede come protagonista uno dei personaggi più amati e iconici dell’intero franchise.
SOLO: A STAR WARS STORY, proiettato a Cannes, ha divertito e appassionato i suoi spettatori che l’hanno definito una specie di grande giostra cinematografica, in grado di tenere incollati allo schermo fino all’ultimo istante.
I critici ne hanno esaltato soprattutto la fedeltà alla saga iniziale. Tornano quella goliardia e quel sarcasmo che avevano caratterizzato i primi tre film che tanto abbiamo amato e che rimangono ad oggi insuperati. Straordinario è anche il mondo dove si svolgono gli eventi, una realtà per certi versi disastrata, un mondo strano violento quanto affascinante popolato da creature incredibili e da criminali interstellari.
La più grande sfida, spiega Ron Howard, era quella di “restare autonomi per non intaccare l’originale, ma catturarne il segreto che ha reso popolare e indimenticabile ‘Star Wars’. Credo che ci siamo riusciti”.
Il film ci racconterà la vita di Ian Solo, la sua amicizia con Chewbecca e le sue avventure da contrabbandiere spaziale. Una trama sopra le righe che potrebbe però andarsi a legare con elementi chiave della saga. Così come accaduto con Rogue One, sembra che Star Wars stia puntando a episodi principali più classici e strutturati, per dare sfogo alla creatività e alla fantasia più sfrenata negli spin-off che ci raccontano piccole e grandi storie su un mondo così vasto e articolato da risultare praticamente inesauribile e ancora assolutamente affascinate e magico, oggi come ieri, quando per la prima volta ci trovammo davanti al miracolo di George Lucas.