Dario Franceschini, ministro ai Beni e alle Attività Culturali, ha inaugurato il Salone del Libro di Torino 2014 e lanciato una provocazione in merito ai presunti danni che la televisione ha arrecato alla lettura.
Un buon investimento sul libro non può prescindere da ‘un risarcimento da parte della televisione che in questi anni ha fatto un grande danno alla lettura, monopolizzando il tempo libero delle persone‘.
Eppure c’è un drammatico fondo di verità in una affermazione tanto forte quanto realistica dal momento che i flussi della lettura sono stati assorbiti quasi completamente dalle trasmissioni televisive e, se vogliamo, anche dall’uso spropositato dei social network più popolari, anch’essi responsabili dell’attuale inaridimento culturale.
Ma la domanda che si pone è un’altra: come si può invertire la direzione delle cose? E’ possibile in qualche modo correggere il corso degli eventi e fare dietrofront? Secondo il ministro assolutamente si, e la risposta sarebbe da ricercare nella stessa televisione.
‘E’ necessario che le tv, sia pubbliche che private, dedichino tempo e programmi alla importanza della lettura. Se Rai, Mediaset e Sky inserissero nei propri palinsesti delle trasmissioni di questo tipo, si potrebbe rilanciare il libro che, da tempo immemorabile, rappresenta una fucina di conoscenza. Solo in tal modo le emittenti potrebbero recuperare, anche se mai completamente, i danni compiuti in questi anni dalla televisione e dalle sue degenerazioni. Sarebbe un modo per risanare le ferite compiute in anni ed anni di attentati alla cultura, nei quali il libro non figura mai nemmeno da lontano. Non si è mai visto il personaggio di una fiction immerso nella lettura né mai viene inquadrata una libreria‘.
Queste dichiarazioni hanno naturalmente generato delle polemiche: la Rai ha chiarito di ‘essere editore di libri attraverso Rai Eri‘ e di promuovere ‘da sempre la lettura e l’acquisto di libri in fasce orarie e trasmissioni di grande ascolto da parte del pubblico‘. Anche Sky ha detto la propria affermando che ‘ le critiche in questo momento sono inopportune visto che si è alla vigilia della seconda stagione di Bookshow, una trasmissione in onda su Sky Arte dedicata completamente ai libri‘.
Ma queste esternazioni non hanno placato il disappunto di Franceschini, che senza troppi giri di parole ha affermato:
‘Non devo scusarmi con nessuno, il libro in tv non c’è, quantomeno non in orari accessibili‘.