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A pochi giorni dal debutto della 65°edizione di Sanremo, si parla ancora di ospiti inappropriati e cachet troppo elevati. Negli ultimi giorni, i riflettori sono puntati su Conchita Wurst che, a quanto pare dalle ultime indiscrezioni, farà parte degli ospiti di Sanremo 2015. Non tutti hanno accettato questa decisione, soprattutto l’Aiart (Associazione dei telespettatori cattolici), che è intervenuta non appena ha appreso la notizia: “Anche quest’anno abbiamo ricevuto moltissime segnalazioni di protesta relative all’imminente Festival di Sanremo. La decisione d’invitare tra gli ospiti la drag queen Conchita Wurst che riceverà un lauto compenso, si parla di 120.000 euro, dimostra per l’ennesima volta come la RAI, anziché investire sulla qualità delle canzoni in gara e su una struttura della trasmissione più agile, si ostini a sperperare denaro pubblico, proprio nei tempi in cui gli utenti vengono invitati a rinnovare il pagamento del canone, con ospiti di dubbia qualità”.
Questo è ciò che è stato riportato nella nota stampa diffusa anche sul sito dell’Associazione.

Ma chi è Conchita Wurst? Perché desta tutto questo scalpore?

Conchita Wurst è lo pseudonimo del personaggio drag queen interpretato da Thomas “Tom” Neuwirth ed è un cantante austriaco. Il suo successo è dovuto alla sua partecipazione, con conseguente vittoria, all’Eurovision Song Contest 2014 a Copenaghen, in Danimarca. Questa vittoria ha rappresentato per Thomas/Conchita un vero e proprio trampolino di lancio per la sua carriera.

Molti hanno criticato la sua vittoria, considerandola fuori luogo ed inopportuna ma tanti altri hanno cominciato ad amare la sua voce e le sue performance. Forse, è proprio per questo che è stata invitata a Sanremo 2015, ma anche in questo caso le critiche non hanno tardato ad arrivare. In particolar modo, ciò che infastidisce soprattutto l’Associazione è il cachet di 120.000 Euro che sarebbe destinato alla cantante. La cifra, però, è stata rapidamente smentita dalla Rai. Stando alle dichiarazioni raccolte dall’agenzia AGI, infatti, ci sarebbe uno zero in più nel cachet criticato dall’Aiart. In tutto, per la Wurst sarebbe previsto un compenso di 12.000 €.

Cachet o spese di ospitalità? Non è dato saperlo.

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