Se il duo Biggio-Mandelli, in arte “I soliti idioti”, non era la novità più attesa della seconda puntata di Sanremo 2015, di certo era la più discussa.
Il binomio di attori-comici è amatissimo e seguitissimo dagli italiani, come dimostrano gli ottimi incassi ottenuti dalle loro pellicole e il grande seguito che gli sketch andati in onda per anni su Mtv avevano raccolto.
Ma il palco dell’Ariston, si sa, è sempre più complicato del previsto, anche per una delle coppie di comici più simpatiche del panorama televisivo italiano.
Come per Luca e Paolo prima di loro, infatti, l’atmosfera reverenziale che circonda il Festival più importante della tradizione musicale italiana non permette un’ironia eccessivamente dissacrante. Per intenderci, la stessa ironia che è il punto di forza di Biggio e Mandelli.
E come era pronosticabile, l’esibizione del duo non ha avuto esiti differenti dalla conduzione di Luca e Paolo: numerose critiche in arrivo, un’ironia forzatamente contenuta che non convince né pubblico né critica e una parolaccia di troppo (anche se coperta dall’apposito suono di un campanellino) che abbatte del tutto la loro interpretazione di “Vita d’Inferno”.
Quella sorta di “bip” che i Soliti Idioti hanno deciso di portarsi dietro come un ulteriore strumento di ironia e al tempo stesso come una sorta di assicurazione contro le polemiche, ha probabilmente peggiorato la già pessima situazione, e al termine del loro siparietto il pubblico ha preferito rispondere più con i fischi che con gli applausi.