La terza serata di Sanremo 2015, oltre ad essere stato un grande successo di ascolti, è stato anche un trionfo di buona musica. I cantanti in gara, infatti, hanno omaggiato la storia della musica italiana, interpretando, a modo loro, classici della nostra cultura musicale.
Se in questo articolo avevamo segnalato chi, per noi, sono state le 5 peggiori esibizioni, qui, invece, Blog Di Cultura vi svela quali sono state le 5 performance che la nostra redazione ha preferito.
Nek – Se Telefonando
Ovviamente non si può non partire dal vincitore. Toccare Mina è spesso un rischio e ciò che esce fuori, il più delle volte, è un qualcosa di arraffato e mediocre. Il cantante romagnolo, invece, ieri ha convinto tutti, non solo con una potenza vocale unica, ma con un’energia, una passione e un modo di render propria e moderna la canzone che ha incantato la platea dell’Ariston e gli spettatori a casa.
Annalisa – Ti Sento
Altro grande rischio era quello assunto dalla rossa Annalisa. Si sa, il confronto con la voce soave di Antonella Ruggero spaventa tutti, soprattutto viste le vette che raggiunge in questo indimenticato brano. Nali, però, dotata di una voce pulita, delicata, ma potente, ha reso molto moderno il brano, riarrangiandolo in una chiave tra il rock e il tango, spettinando tutti con una voce perfetta e calda.
Dear Jack – Io Che Amo Solo Te
Il brano di Sergio Endrigo è, sicuramente, uno dei brani più delicati e dolci della storia della musica leggera italiana. La band uscita da Amici, però, ha dimostrato una grande maturità nel saper mantenere lo spirito e la delicatezza del pezzo, senza, però, perdere la loro identità musicale di band.
Grazia Di Michele & Platinette – Alghero
Dagli allievi della scuola di Amici ad una professoressa. La Di Michele, insieme a Platinette, omaggia, offrendo un momento quasi teatrale, l’indimenticata Giuni Russo. Le due hanno interpretato e recitato il pezzo nel migliore dei modi, con l’adeguata ironia e spensieratezza. Davvero un bel regalo per la memoria di Giuni.
Gianluca Grignani – Vedrai Vedrai
Dal ricordo spensierato di Giuni Russo a quello sofferto di Luigi Tenco. Il ricordo del celebre cantautore è stato offerto, con intensità ed emozione, da un Gianluca Grignani sorprendentemente delicato. Oltre all’esecuzione ottima di Grignani, è stato l’arrangiamento al piano a fare la differenza.