Ci siamo. Inizia il countdown al 65° Festival della canzone italiana. Da giorni non si parla d’altro: i 20 concorrenti in gara che varcheranno il palco dell’Ariston sono oramai noti al pubblico e tra loro non poteva mancare una delle voci più caratteristiche della musica italiana, simbolo di una generazione che tutti ricordiamo con grande nostalgia, i mitici anni ’80/’90. Stiamo parlando di Marco Masini, inserito nella lista dei 20 big in gara.
Oggi Blog di Cultura vi presenterà il brano che lo vedrà per la settima volta sul palco di Sanremo, ma prima di farlo, diamo insieme uno sguardo alla sua carriera musicale.
Chi è Marco Masini
Nato a Firenze il 18 settembre 1964, il futuro cantautore si avvicina alla musica fin da giovane; durante il periodo del liceo forma un gruppo musicale battezzandolo “Errata Corrige”. Ma è nel 1986 che arriva l’incontro importante con Giancarlo Bigazzi; da allora Masini collabora alla realizzazione di colonne sonore (Mediterraneo, Mery per sempre, Ragazzi fuori), mentre nel 1987 parte il primo tour che lo vede impegnato insieme a Raf nella presentazione dell’ album ‘Cosa resterà degli anni ottanta‘.
Il primo debutto a Sanremo è datato 1990: l’esordio con Disperato gli fece conquistare di diritto il primo posto nella categoria delle giovani proposte. Da big vince invece il primo premio a Sanremo nel 2004 con il brano L’uomo volante.
Tra le sue canzoni più celebri ricordiamo anche T’innamorerai, del 1993. Il pezzo fu inserito nell’album oggetto di molte critiche perché tra i titoli della tracklist risuonava anche un ‘Vaffanc*lo‘, brano altrettanto famoso ma censurato in diverse occasioni, sia in tv che in radio. Ad aggravare ulteriormente la situazione ci hanno pensato i successi di Bella str*nza e Principessa perché considerate molto dirette ed esplicite.
Quest’anno invece lo ritroveremo a Sanremo 2015 con il singolo “Che giorno è”, scritto in collaborazione con Federica Camba e Daniele Coro. Il cantante torna infatti a stupirci con un brano che segna una svolta musicale messa in evidenza anche dal suo cambio di look. È lui stesso a spiegarlo al pubblico: “È come se la rabbia e i sentimenti dei brani che scrivevo e cantavo negli anni ’90 si siano adesso trasformati in una nuova energia e una nuova consapevolezza. Se ‘Disperato’ fosse il Polo Sud, ‘Che giorno è’ sarebbe il Polo Nord’”.