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Semplice scelta artistica o veto imposto dall’alto quello che ha fatto sì che Virginia Raffaele, grande mattatrice di Sanremo, non portasse sul palco dell’Ariston una delle sue imitazioni più riuscite, quella del Ministro Maria Elena Boschi?

Ad avanzare la seconda ipotesi sono in molti a partite da Luca Telese che scrive che è comprensibile che la Raffaele non abbia voluto rischiare polemiche per nulla, e che personaggi come Belen erano molto più morbidi e facili da far passare.

Ma c’è anche ci ci va giù più pesante, parlando di vere e proprie imposizioni arrivate dalla politica, legate ad una censura legata alle polemiche scaturite dall’imitazione che la Raffaele fece a Ballarò della Boschi, e che non piacque ad alcuni esponenti del Pd tra cui l’onorevole Anzaldi (Vigilanza Rai) che chiese spiegazioni in merito al Presidente Annamaria Tarantola.

La Raffaele aveva scherzato più volte su questa imitazione e ai giornalisti che le chiedevano come mai ancora non l’avesse portata a Sanremo rispondeva di attendere. Nella finalissima però è salita sul palco al naturale non imitando nessuno. C’è chi ha visto in questo un riconoscimento doveroso al suo lavoro molto apprezzato nelle serate precedenti, chi invece la conferma di un “complotto”. Impossibile però stabilire quale sia la verità nella vicenda.

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