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La bellezza dell’essere umani – anzichè androidi – sta anche nel poter dare libertà al proprio potere di associazione. Un computer compie milioni di operazioni al secondo ma è l’uomo che, con l’ausilio dei cinque sensi, può effettuare tutti i collegamenti possibili tra due elementi che apparentemente poco c’entrano tra di loro. Ecco: davanti a Genny Savastano, il personaggio interpretato straordinariamente da Salvatore Esposito in Gomorra – La Serie, a noi viene in mente The Wall. Paragone azzardato e poco attinente? Nemmeno per sogno: vi spieghiamo le ragioni.

Innanzitutto per l’associazione più immediata: perchè la personalità di Genny è un po’ il cubo di Rubik, un po’ un muro infrangibile. E proprio come il disco della band di Waters, Gilmour, Barrett & co., è in continua, perenne e disperata evoluzione. Alla stregua di quello di Pink, rockstar inventata protagonista di The Wall, il percorso del giovanissimo Gennaro è un viaggio accidentato e totalizzante: l’esperienza in Honduras lo trasformerà dal punto di vista fisico e soprattutto da quello psicologico, iniettando nel sangue del ragazzo, inizialmente ancora innocente, l’istinto da killer. Un incedere irregolare e frastagliato, proprio come il ritmo di The Wall, che spazia da ballate più dolci e avvolgenti a pezzi più aggressivi e veloci.

Poi ci sono le tematiche trattate a somigliarsi: uno dei leitmotiv di Gomorra – La Serie è il travagliato rapporto tra Genny e Donna Imma. E in Mother, la sesta traccia del lato A dell’album – incentrata sulla figura materna nell’immaginario di Roger Waters – è inevitabile trovare somiglianze.
La voce di Waters canta: Mother’s gonna keep you right here under her wing/She wont let you fly, but she might let you sing.. La mamma ti terrà sempre sotto la sua ala, non ti farà volare ma ti farà cantare. Che è un po’ il cuore di mamma Imma, che si fa leader tentando di proteggere il figlio da un mondo di pescecani. Poi le cose andranno come andranno, ma la suggestione rimane intatta.

Non solo la madre però. The Wall è anche un racconto di paranoia e solitudine. Tutti elementi che il Genny tornato dall’Honduras ha imparato, suo malgrado, a conoscere. Costruendo una corazza spessa come un muro attorno alla sua figura, l’erede di Pietro, da pupo imberbe diventa freddo manipolatore. Le donne, da fonte di passione e gioia, diventano strumento per perseguire i suoi scopi. Ogni persona intorno a lui può rivelare una certa utilità al raggiungimento degli obiettivi criminali sperati. Il Savastano jr. che si paleserà alla fine del 7° episodio della serie è un individuo dominato dalla incomunicabilità e dalla violenza, come il Pink di One of my turns, chiuso in una camera d’albergo con una groupie, che prima lo seduce e poi vuol fuggire, terrorizzata, lontano da lui.

Alla fine del percorso – in attesa della seconda stagione di Gomorra – chiuso nelle vele di Scampia, aspettando il momento giusto per mettere in atto la vendetta nei confronti dell’ex amico Ciro Di Marzio, Genny rivela ai membri del suo clan la disperazione di non avere ormai nulla da perdere. A chiudere The Wall è però Outside the wall, altro brano che trova attinenza nella storia del giovane boss: perchè Genny non può rimanere per sempre rinchiuso nel suo muro. Il ricongiungimento con papà Pietro, in Gomorra 2, ce lo confermerà. Ne siamo certi.

[Ph. Credits: Emanuela Scarpa]

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