Sfera Ebbasta ricorda la strage al suo concerto con un nuovo tatuaggio sulla fronte.
Un gesto importante per il personaggio che appare davvero colpito dagli eventi che hanno portato via la vita a sei persone.
E’ il primo gesto vero e proprio del trapper, non presente al momento dei fatti dato che la tragedia è avvenuta prima ancora che il concerto iniziasse.
Un segno indelebile del lutto per i suoi fan che non può essere trascurato e dimostra una persona che non si limita a cercare consensi e successo.
LA foto del tatuaggio è stata pubblicata sulla pagina di Facebook Sfera Ebbasta Fan: «Gionata si è tatuato 6 stelle. 6 come le vittime nella discoteca di Corinaldo dove quella sera si sarebbe dovuto esibire. Possiamo solo immaginare cosa stai passando…troppe chiacchiere, poco rispetto verso di te. Forza King, noi siamo e saremo sempre con te», si legge sul post.
E sembra proprio così, amato o odiato, Sfera non è un personaggio negativo, la sua musica può non piacere, così come il messaggio tipico della trap nostrana, questo non toglie che dietro alla maschera dei nuovi idoli dei giovani si nascondando spesso persone assolutamente normali, spesso di cuore e sensibili come gli altri.
Una tragedia del genere è quindi capace di generare sensi di colpa e preoccupazioni inaspettate anche dal lato dello stesso artista.
Sfera non ha voluto apparire troppo dopo la tragedia, e non si è concesso a interviste e simili anche nel rispetto delle vittime e di famiglie e amici.
L’unica cosa che aveva scritto il giorno dell’evento è questo post affidato ad Instagram:
«Sono profondamente addolorato per quello che è successo, ho annullato tutti gli impegni promozionali e gli instore dei prossimi giorni. È difficile trovare le parole giuste per esprimere il rammarico e il dolore di queste tragedie. Non voglio esprimere giudizi sui responsabili di tutto questo, vorrei solo che tutti quanti vi fermaste a pensare a quanto può essere pericoloso e stupido usare lo spray al peperoncino in una discoteca».
Ha poi ringraziato «tutte le persone, le ambulanze e le forze dell’ordine che hanno prestato soccorso».
«La musica dovrebbe essere uno strumento che unisce le persone, speriamo che lo diventi davvero».