Non ce l’ha fatta a raggiungere il novantunesimo anno d’età Richard Attenborough, il milionario John Hammond di “Jurassic Park“. Proprio sulla soglia del suo compleanno, che sarebbe caduto tra pochi giorni, il 29 agosto, l’attore e regista britannico, premio Oscar per il film “Gandhi“, si è spento in una struttura londinese per attori anziani dove viveva da mesi, insieme alla moglie Sheila Sim, costretto da sei anni su una sedia a rotelle a causa di una caduta.
La sua carriera, durata circa sessant’anni, cominciò nel 1942 con “Eroi del mare“ nel ruolo di marinaio disertore, interpretazione che condizionò sicuramente le sue parti successive: spia o codardo in “London Belongs to me“ (1948) e “Morning Departure“ (1950), mafioso psicopatico in “Bringhton Rock“ (1947). Dopo un riavvicinamento al teatro negli anni cinquanta, lavorando in alcune produzioni del West End come “Trappola per topi“ (1952), dalla novella di Agatha Christie, e “Dio non è qui per prestiti“ tratto dal teatro surreale di Victor Hogton, negli anni sessanta tornò sul grande schermo con “La Grande Fuga“ (1963), “Il volo della Fenice“ (1965) e con lo storico kolossal “Jurassic Park“ diretto da Steven Spielberg. Ma è con il film “Gandhi“, il più famoso, che sir Richard regista vinse otto premi Oscar nel 1983, miglior film, miglior regia, miglior attore protagonista, Ben Kingsley.