Si è scomodata addirittura una parlamentare, la deputata del Movimento 5 Stelle, Silvia Chimienti, che su Facebook ha scritto una lettera indirizzata a Maria De Filippi. Il punto di partenza è la critica di Alessandra Celentano nei confronti dell’allieva sedicenne Vittoria Markov che non avrebbe il fisico adatto per la danza: “Purtroppo bisogna dirlo, sei in sovrappeso. Piangi perché sai che è la verità, bisogna dire le cose come stanno” ha detto la Celentano.
Forte la risposta della parlamentare: “Le parole di Alessandra Celentano sono di per sé inaccettabili e vergognose, ma altrettanto inaccettabile che tu (riferendosi a Maria) non abbia preso le difese della ballerina invitando la Celentano ad abbandonare la trasmissione, ma al contrario abbia minimizzato”.
Questa è davvero la televisione che abbiamo? Un concentrato di cliché, di maleducazione, di target da seguire come pecore rimbambite?
Il pensiero della Chimienti va alle tante ragazze col sogno della danza: “Che tipo di messaggio ha veicolato? Che una ragazza in realtà perfettamente normopeso non è abbastanza magra per ballare? Che l’essere in sovrappeso è una condizione ripugnante, di cui vergognarsi e su cui versare lacrime di disperazione? La televisione dovrebbe offrire modelli di comportamento positivi, di valorizzazione delle differenze e di accettazione, proprio per l’enorme potere persuasivo che ancora ha sullo spettatore. Invece ha solo veicolato una oscena discriminazione”.
E continua ancora dicendo: “Un solo minuto di una trasmissione guardata da 6 milioni di giovani in età adolescenziale, quel periodo della vita in cui si hanno tante fragilità e nessuna certezza, può distruggere anni di lavoro fatto dalle famiglie e dai docenti”.
E come darle torto? Quando un programma ha un impatto così forte su così tanti giovani bisogna essere accorti sui messaggi che vengono trasmessi direttamente e indirettamente. Bisogna saper tutelare il mondo dei giovani, e non categorizzarlo in cliché distruttivi che minano la già precaria esistenza in questa società.