La terza puntata della fiction targata Taodue della produzione di Pietro Valsecchi, Squadra Antimafia 6, conduce i telespettatori al centro dell’intricata trama di questa nuova stagione. Al centro del mirino delle indagini dell’Antimafia di Palermo c’è ancora una volta l’organizzazione Crisalide, un sodalizio tra stato e mafia che vede come intermediatori Filippo De Silva e Veronica Colombo.
La donna fa da mediatrice con la nuova famiglia emergente di Catania, i Ragno, mentre la sorella, il vicequestore Lara Colombo, viene sospesa dalle indagine perché sospettata di aver occultato la prova del DNA che incastrerebbe il sindaco di Baia d’Angelo e la implicherebbe nella morte del figlio di Rosy Abate.
L’alleanza Ragno-De Silva non procede nel migliore dei modi, quando Ettore Ragno, avvisato da Veronica riesce a sfuggire alla Duomo: una soffiata alla polizia è stata sufficiente per intervenire durante un carico di droga proveniente dalla Calabria. La morte degli uomini dei Ragno, l’arresto di altri e il sequestro del carico di droga oltre a scatenare le ire di Ettore e della sorella, portano alla luce una verità: c’è un traditore tra i rappresentati della giustizia, un aggancio con Crisalide che muove le fila della terribile e sconosciuta organizzazione, mettendo a rischio ogni operazione riservata della Duomo.
Intanto Domenico Calcaterra, dopo aver ottenuto altre importanti informazioni dall’ispettore Pietrangelo ancora infiltrato nel carcere di Catania, chiede la collaborazione di una vecchia conoscenza che ha fatto strada nell’ambiente della Procura di Catania. Si tratta di Palladino, agente operativo della Duomo fino alla quinta stagione di Squadra Antimafia.
Palladino deve riuscire a recuperare alcuni documenti criptati e segreti delle attività di Crisalide contenuti in archivi riguardanti processi e operazioni circa la Procura di Ragusa. Questa missione lo espone a grande pericolo. Palla, come chiamato dagli amici e dai colleghi, chiede un consulto privato con Pulvirenti, giudice della Procura di Catania che coordina e supervisiona le operazioni e le indagini della Duomo.
Un terribile colpo di scena, un’agghiacciante verità viene svelata in questa terza puntata. Quasi arrivato alla verità in merito all’organizzazione Crisalide, l’ispettore Palladino viene assassinato dal giudice Gaetano Pulvirenti: è lui la talpa. Il corrotto chiama De Silva a “sistemare la situazione” e si scopre che è proprio il giudice alla guida dei nuovi nemici dell’Antimafia.
Calcaterra e i suoi collaboratori, nel frattempo, si stanno occupando dell’assassinio di un ex militare, membro di uno eospedali psichiatrici di Catania. Lara Colombo riesce a scoprire dalla sorella che De Silva è il killer dell’uomo ritrovato: Rosy Abate è ancora una volta in pericolo. De Silva travestitosi da medico riesce a penetrare nella struttura dove è detenuta la “regina di Palermo” con l’intento di farle recuperare la memoria per strapparle importanti informazioni fondamentali per Crisalide, l’unico modo sembra essere l’elettroshock.
Riuscirà Calcaterra a salvare Rosy?