La terza avvincente puntata della serie poliziesca in italian style, Squadra Antimafia 7, ha rivelato un clamoroso colpo di scena: il vicequestore Lara Colombo è morta, mentre tentava di salvare la vita al collega e capo Tempofosco e al magistrato Ferretti, inserita in un programma di protezione per sfuggire alla famiglia mafiosa dei Maglio e a Veronica. I cattivi sono alla ricerca della chiave dell’archivio di Crisalide. Il colpo di scena ha animato la terza puntata di Squadra Antimafia 7 ma ha generato anche notevoli polemiche nei confronti di quei telespettatori che temono che la dottoressa Colombo non sia l’unico personaggio ad uscire di scena in questa settima stagione.
Le anticipazioni della quarta puntata, che andrà in onda mercoledì 30 settembre su Canale 5 alle 21,30, sono concentrate su quanto accadrà alla Duomo. Come reagirà la squadra alla perdita di un personaggio chiave della serie? Intanto gravi e preoccupanti si faranno le condizioni di un altro storico protagonista della fiction di Canale 5, che soffrirà di vuoti di memoria e di momenti di allucinazione. Calcaterra ha sparato davvero al corrotto Barca oppure il tutto è frutto della sua mente non più sana?
La morte di Lara Colombo (Ana Caterina Morariu), causata da Giovanni Spagnardi (Sergio Romano), porterà scompiglio generale non soltanto nell’intera squadra antimafia ma anche nel proseguire le indagini. Infatti, il vicequestore Tempofosco (Giovanni Scifoni) si assumerà la responsabilità della precoce fine della collega: il suo tentativo, segreto, di farsi consegnare dalla Ferretti (Marta Zoffoli) la chiave di Crisalide, mette il poliziotto nei guai con il questore Licata e causa la rottura con Pietrangeli (Giordano De Plano). Sandro, che aveva finalmente trovato il coraggio di chiedere a Lara di passare tutta la vita insieme, uscirà distrutto dalla morte della donna e incolperà il capo della Duomo di aver portato solo guai. La Ferretti intanto si rimangerà la parola, impaurita di quanto accaduto a Lara e timorosa che la mafia possa continuare a seguire le sue tracce.
Negherà, dunque, di avere la chiave di Crisalide per evitare la galera e di aver mai avuto rapporti con la misteriosa organizzazione. Pietrangeli lascerà la Duomo e coinvolgerà Calcaterra (Marco Bocci) in un’indagine autonoma e illegale per arrivare all’archivio di Crisalide. Ma Domenico non è più l’uomo di un tempo e i vuoti di memoria, di cui inizierà a soffrire, lo porteranno a scoprire una terribile verità.