Il terzo appuntamento della serie poliziesca, targata Taodue film, ha lasciato tutti con il fiato sospeso. Il grande successo di Squadra Antimafia 7 continua e tantissimi sono gli appassionati che seguono le vicende della Duomo. Dopo essere stata inserita in un programma di protezione, la giudice Ferretti continua a negare di avere la chiave degli archivi di Crisalide; la donna teme che ci sia qualcuno che possa intercettare le sue telefonate e usa il telefono della figlia per comunicare all’insaputa di tutti con il vicequestore Tempofosco.
Fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio. Infatti, il giudice, che si è occupato di organizzare il programma di protezione di Ferretti e della figlia, è corrotto e passa informazioni importanti a Veronica Colombo e a Spagnardi. L’obiettivo, ovviamente, è rintracciare la chiave di Crisalide. Tempofosco chiede al giudice Licata la possibilità di incontrare la Ferretti e di nascondere le informazioni alla squadra della Duomo. In ospedale Calcaterra ha delle allucinazioni ma riesce a riprendersi e in un momento di confidenza Sandro gli racconta i dubbi sulla Ferretti e gli chiede di essere suo testimone: vuole sposare Lara. La Colombo accetta la proposta di matrimonio sostenendo che il suo amore con Pietrangeli è l’unica cosa bella della sua vita.
Tempofosco e Ferretti si accordono per incontrasi poco fuori Catania. I Maglio, che intanto per depistare la polizia inscenano una guerra sul territorio catanese contro la famiglia dei Corvo e contro Rachele Ragno, e Spagnardi hanno intercettato la telefonata della giudice e si muovono per catturare il magistrato. Sciuto va in carcere a far visita a Saro Ragno, vuole avere informazioni sui nuovi piani della cugina Rachele e dei Ragno. Lara continua a non fidarsi del nuovo capo della squadra antimafia e, dopo aver scoperto delle telefonate tra Tempofosco e Ferretti, decide di seguirlo. La poliziotta sorveglia il collega e lo segue fin nel luogo dell’appuntamento con la giudice.
La scorta con il magistrato corrotto accompagna Ferretti all’appuntamento con Tempofosco. La donna racconta la verità a Tempofosco, dicendole che inconsapevolmente passava importanti informazioni a giudici corrotti circa personaggi politici che Crisalide attenzionava e sorvegliava. Lara capisce in tempo che Tempofosco e la Ferretti sono in pericolo e, dopo aver avvertito la Duomo, raggiunge il collega e gli salva la vita. All’agguato si uniscono i Maglio e qualcuno spara a Lara. In ospedale viene sottoposta ad un’operazione d’urgenza mentre Pietrangeli si infuria con Tempofosco, ma non c’è nulla da fare: Lara ha perso molto sangue e non riesce a superare l’operazione ed entra in coma.
Intanto Spagnardi avverte Veronica sull’esito negativo dell’operazione con i Maglio, poi le confessa di essere stato lui a premere il grilletto della pistola che ha sparato la sorella. L’aiuto di Cantalupo è indispensabile: Tempofosco capisce che la talpa è il giudice Barca, va a casa sua ma si imbatte in Spagnardi. L’ex capo di Crisalide tenta di ammazzare il giudice corrotto ma Barca riesce a scappare e a seminare il vicequestore Tempofosco. In ospedale, Sandro è accanto a Lara che verte in stato di coma. Mentre Calcaterra si dimette volontariamente per sostenere la sua squadra e l’amico Pietrangeli, Lara ha una crisi e il chirurgo di turno non riesce a salvarla.
Calcaterra affronta Tempofosco: Lara è morta e lui vuole sapere la verità. Il nuovo capo della Duomo racconta a Domenico la verità, il giudice Barca è corrotto e Crisalide può arrivare dappertutto. Domenico si sente di nuovo male, il suo fisico non regge, perde sangue e ha le allucinazioni. In preda al delirio e al dolore per la morte di Lara, Calcaterra trova il rifugio di Barca e lo ammazza senza pietà: l’omicidio del giudice corrotto rende chiara la verità, Domenico ha superato davvero il limite e non tornerà più alla Duomo.