Dopo mesi di trattative, Google è stata multata con una sanzione di 4,3 miliardi di dollari. Una cifra da record che nasce dall’accusa da parte dell’Unione Europea, di aver abusato della propria posizione dominante, facendo propendere gli utenti Android per i suoi servizi.
Secondo l’antitrust di Bruxelles, Google avrebbe infatti sfruttato la diffusione del sistema operativo Android per spingere gli utenti a utilizzare i suoi motori di ricerca, così come altri servizi offerti dall’azienda, senza lasciare di fatto la libertà di scelta agli utenti. L’operazione sarebbe stata supportata inoltre da pressioni sui produttori considerate illegali dagli organi europei.
Di fatto, Android si è sempre mosso di pari passo a Google, offrendo i suoi servizi e portando gli utenti a sfruttare il motore di ricerca dell’azienda rispetto ad altre opzioni, spesso senza vederle nemmeno prese in considerazione.
La vicenda è piuttosto delicata, ma l’Europa non ha voluto ascoltare scuse infliggendo una multa altissima che, certo, non andrà a danneggiare più di tanto una azienda come Google, ma che non dispiacerà sicuramente alle piangenti casse europee.
La sanzione segue all’altra di 2,7 miliardi, e potrebbe non essere nemmeno l’ultima. Pare infatti che l’UE abbia deciso di fare scontare ogni singola violazione al colosso del web e sono già nel mirino i contratti di advertising online proposti da Google.
Rimane da capire se l’UE stia facendo giustizia o se ci siano motivazioni più complesse nell’attacco a Google, di sicuro però l’azienda non gradirà la fuga di miliardi che sta subendo. Naturalmente l’Europa è un mercato fondamentale al quale Google non può rinunciare, non resterà quindi che ingollare l’amaro boccone e preparare le casse per il versamento.
L’Unione Europea si sta impegnando nel tentativo di strappare la rete dai grandi colossi, lasciati operare per anni. Le mosse dell’unione sembrano però appartenere a un mondo passato, arrivando decisamente fuori dal tempo con risultati assolutamente dubbi.