La sessantesima edizione del Taormina Film Fest, la manifestazione cinematografica più longeva in Italia dopo quella di Venezia, si apre con ospiti d’eccezione: a presenziare la conferenza stampa d’apertura, insieme agli organizzatori Tiziana Rocca e Mario Sesti, sono stati Roberto Gervaso e Claudia Cardinale. L’ex musa – tra gli altri – di Fellini, Visconti e Leone ha aperto le danze raccontando aneddoti riguardanti la sua lunghissima carriera e la sua abitudine ad aiutare e sostenere i giovani registi in rampa di lancio.
Poco dopo, sul palco della Sala Congressi del Taormina Film Fest è salito Christian De Sica, che ha accompagnato il figlio Brando, il quale ha presentato in anteprima il suo mediometraggio, La donna giusta, un’opera a metà fra grottesco e horror con Francesco De Vito, Valeria Izzo e la partecipazione di Marco Giallini.
Dopo la proiezione del film, i De Sica hanno risposto alle domande poste in sala.
“Domani sera ci sarà l’anteprima di The Jersey Boys” – esordisce Christian – “l’opera di uno dei miei idoli, Clint Eastwood, e che rappresenta il mio genere prediletto, il musical. Adoro riprendere gli attori che cantano, credo che a Hollywood il regista più bravo in questo ambito sia Rob Marshall, che ha diretto Nine, rivisitazione dell’8 e mezzo felliniano.”
Un’anticipazione anche sul discusso prosieguo del filone natalizio: “Per quest’anno mi era stata proposta una collaborazione con Lillo e Greg, con la regia di Volfango De Biasi. Ho preferito però declinare, per evitare si pensi che si giri sempre lo stesso film. Per l’anno prossimo invece ho due scelte: girare una commedia con mio cognato, Carlo Verdone – un sogno che rincorro da molto tempo – oppure una con Alessandro Siani, con cui ho già lavorato pochi anni fa in Natale in Crociera.”
Una confronto poi sulla comicità di ieri e di oggi: “Ai miei tempi si osava di più, alle volte rischiando di esagerare. Oggi invece il repertorio comico è più misurato, ma al tempo stesso fa meno ridere. Checco Zalone per esempio conserva una comicità purissima, attira diverse critiche ma si prende i suoi rischi. Ecco, il comico deve essere così, senza eccessive pruderie. Non si deve temere la volgarità, è molto più volgare l’edizione di un telegiornale corredata di violenza mostrata che un vaffa in un film.”
É poi la volta di Brando, che citando la Hammer e Roger Corman tra i suoi modelli per l’approccio horror, svela una prestigiosa collaborazione in vista: “Lavorerò come sceneggiatore con Matteo Garrone, uno dei miei più grandi maestri, e tra gli autori più umili e appassionati che conosca. Dopo la conclusione di un altro cortometraggio, mi metterò al lavoro con lui per l’adattamento dell’opera di Basile ‘Il racconto dei racconti‘, un fanta-horror contemporaneo. Ne verrà fuori un capolavoro.”
Il cerchio generazionale della famiglia De Sica si chiude alla domanda su quale sia il film preferito girato da Vittorio per Christian e Brando. La risposta è unanime: Umberto D. “Un film che racconta di un insegnate avanti con gli anni – spiega De Sica senior – burbero e antipatico, che disperato si toglie la vita. Un tremendo capolavoro.”