The Amazing Spiderman 2-Il potere di Electro arriverà nelle sale italiane il prossimo 23 aprile in 800 copie 3D e 2D, ma l’attesa è già spasmodica. Quest’oggi è infatti in programma la première italiana presso il cinema The Space Moderno di Roma alla presenza del regista Marc Webb e degli attori Andrew Garfield, Emma Stone, il premio Oscar Jamie Foxx e Dan DeHaan. Il cast al completo ha incontrato la stampa italiana questa mattina presso l’hotel St.Regis e Blogdicultura.it ha seguito l’evento per voi e vi propone il testo integrale con tutte le dichiarazioni.
Quale vorrebbe scegliere come titolo dei giornali italiani per i giornali di domani?
Marc Webb: “Spiderman è un eroe che deve affrontare il male e viene trasformato“.
Cos’è che conquista il pubblico?
Marc Webb: “Credo che Spiderman sia amato da moltissimo tempo perché è un ragazzino con tutti i suoi problemi. E’ il supereroe con cui ti identifichi meglio“.
Andrew Garfield: “Credo che il fatto che spiderman sia più vicino ai ragazzi sia efficace come personaggio“.
Volevo chiedere dei personaggi protagonisti. Questa serie è molto apprezzata per l’humor, voi lo avete mantenuto?
Marc Webb: “Credo che la cosa di un film che apprezziamo di più sia il fatto che Andrew e Emma siano bravissimi come attori, al pubblico arriva tutto come reale“.
Andrew Garfield: “L’improvvisazione aggiunge quell’umanità necessaria in questo tipo di film, i personaggi piacciono perché tentiamo di renderli il più reale possibili mettendoci dentro anche noi stessi“.
Emma Stone: “Marc ha detto fin dall’inizio di proteggere questo rapporto per poter improvvisare e trovare i vari strati. Sono state molto forti le motivazioni di fare questo film visto il rapporto tra i due protagonisti“.
E’ stato più difficile interpretare la parte prima di trasformarti in Electro o quella dopo?
Jamie Foxx: “La parte del perdente…Credo che tutto il personaggio sia stata una sfida interessante. Quando interpreti due ruoli nello stesso film è sempre bello, ci sono stati momenti in cui interpretavo Max dove ridevamo, mentre Electro era molto più drammatico. Sia il pre-Electro che il post è stato bello. Mia figlia è impazzita quando ha saputo che avrei interpretato un personaggio in Spiderman, Marc le ha consentito di venire sul set vestita e girare il mondo con tutti noi e lo ringrazio. E’ stato veramente bellissimo per lei partecipare a Pechino, Singapore e Malesia. Questo franchising ha una capacità di portata stratosferica, vedere genitori e figli insieme è stato fantastico“.
In questo Spiderman il personaggio è così simile come mai prima d’ora al fumetto, quali artisti siete andati a ricercare per ispirarvi?
Marc Webb: “Il costume con la cinta e aspetti più tradizionali sono stati recuperati, i movimenti sono stati anche visionati da Andrew che li conosceva già bene. Molte cose all’inizio del processo riguardavano la gioia di essere Spiderman raccogliendo una qualità fumettistica della caratterizzazione“.
Andrew Garfield: “A parte il fumetto la cosa fantastica dei personaggi è che tu prima di tutto devi pensare agli esseri umani che sembrano superumani in quello che fanno. Tutti i grandi sportivi dei nostri tempi hanno la capacità di reincarnarsi. Siamo andati a prendere come esempio anche Bugs Bunny, che fa sempre le cose estreme. Le innumerevoli immagini e le pose dei fumetti sono molto fedeli, è bello guadagnarsi da vivere leggendo fumetti“.
Il personaggio di Henry Osborne è difficilissimo, poi c’è anche la parte di Goblin come hai fatto a rendere la cattiveria divertente?
Dane DeHaan: “Henry Osborne e il Goblin esistono da 50 anni, prima di tutto bisogna cercare di capire chi sono e poi rendere loro omaggio. E’ interessante portarlo ai tempi moderni e proporne uno nuovo rispetto ai precedenti. La sceneggiatura è fantastica e sono riuscito a trovare una linea sincera nel passaggio da una personalità all’altra“.
Una linea guida è la storia d’amore tra i protagonisti, Marc ci puoi raccontare qualcosa sul set?
Marc Webb: “La storia è nata da sola, li ho lasciati andare“.
Andrew Garfield: “Non mentire ci insegnavi ogni giorno le strade dell’amore”
Marc Webb: “Non mi ricordo indicazioni particolari, i ragazzi risultano così credibili perché hanno seguito la loro spontaneità“.
Andrew Garfield: “Abbiamo cercato di creare un’atmosfera che riflettesse la scena che stavamo girando, catturare i momenti più intimi è stato il nostro obiettivo. Dovevamo dimenticare tutto il resto e Marc è riuscito a creare questo spazio magico. La cosa bella è stato recitare senza fare prove e avere una certa autenticità“.
Se aveste i poteri di Spiderman e Goblin che fareste?
Andrew Garfield: “Non si può decidere una cosa sola, ci sono troppe cose da fare. Un esempio è il riscaldamento globale, ma anche il bullismo a scuola. Se fossi Spiderman porrei fine al cyberbullismo“.
Dane DeHaan: “Se io fossi Goblin probabilmente non vorrei fare cose positive per il mondo, ma se fossi un buon Goblin userei quelle tecnologie non per fare del male. Credo che le tecnologie se usate nel modo giusto potrebbero risolvere tanti problemi del mondo. Se utilizzassi tutto questo per dare una mano alle persone realizzerei una rivoluzione“.
Chi è il responsabile della stanza di Spiderman e come avete elaborato la frame mentale dei feticci?
Marc Webb: “Innanzitutto Andrew e io ne abbiamo parlato all’inizio di come avrebbe voluto che la sua stanza rappresentasse il suo stato d’animo. Doveva essere caotica e incasinata, esattamente come il suo personaggio. Questa sensazione di consumato e impolverato rifletteva l’essere Spiderman che doveva fare tutto di corsa e non Peter Parker“.
Andrew Garfield: “Ci sono tutte le foto fatte da Spiderman con la polaroid, tutte inquadrature fantastiche. Lui salta da una parte all’altra della città più affollata ma anche più solitaria del mondo“.
Volevo sapere qualcosa sul futuro del franchising, i “sinistri sei” hanno influenzato la sceneggiatura?
Marc Webb: “Abbiamo scoperto che sono personaggi interessanti per tutti non solo per i protagonisti. I “sinistri sei” sono personaggi che si sviluppano nella storia e sono interessanti per il futuro, almeno un altro film ci sarà sicuramente“.
Quali sono i vostri personali eroi?
Andrew Garfield: “Tu, voi (risate generali), Spiderman, Gandhi, Michael J.Fox, Daniel Day Lewiss, Meryl Streep, Gene Wilder…sono innumerevoli, ne parliamo più tardi. Anche sicuramente Jamie Fox (ancora risate)“.
Jamie Foxx: “Moahmed Ali, Prince, Martin Luther King, Larry Bird, Marc Webb (risate) e tanti altri“.
Emma Stone: “John Kennedy, Carl Sagan, Cameron Crowe, Marc Webb, i ragazzi qui con me sul palco…sono tanti i miei idoli“.
Dane DeHaan: “Io due persone che mi hanno sempre ispirato: Philip Seymour Hoffman sin da quando ho visto i suoi primi film e James Dean“.
Il lavoro sulle musiche quanto ha influenzato la colonna sonora?
Marc Webb: “Ha avuto un grande impatto, realizzare la colonna sonora di questo film è stato divertentissimo. Mentre realizzavamo la musica di Electro Hans Zimmer ha capito benissimo la linea di Jamie ed è tornato 20 minuti dopo con tutti questi versi. Era una scrittura molto piccola con cui rappresentare la vita interiore di Max Dillon. Nella scena di Times Square abbiamo ritagliato lo scenario per far spazio alla forza della musica“.
Quanto hai portato con il Dvd di Ritorno al futuro dietro la macchina da presa?
Marc Webb: “Interessante che tu abbia sottolineato i riferimenti di Ritorno al futuro. La prima inquadratura è all’interno di un orologio, il tema del film riguarda il tempo e le persone che si amano e può ricordarlo. Il messaggio principale è che anche un supereroe non può fermare il tempo. Gwen stessa nel suo discorso dice che il tempo è una fortuna. Credo che ci sia stato un riferimento a Ritorno al futuro. Iconica è l’immagine di Peter con il raffreddore nel negozio che viene rapinato e lui con questa giacca tipo giubetto di salvataggio senza maniche che io ho copiato da Ritorno al futuro“.
Lei ha fatto molti lavori come regista di videoclip prima del cinema, questa esperienza è stata una gavetta preparatoria o scinde tra di loro le due cose?
Marc Webb: “Per me l’immagine e la musica saranno sempre collegate, anche il mio primissimo film girato a Firenze era senza dialoghi. L’aria dell’opera è stata la colonna sonora di quel corto, l’immagine non può esserci senza musica e viceversa secondo me. I videoclip ti costringono a raccontare le cose in maniera visiva. Può essere il modo in cui guardo le persone, si può imparare molto dal movimento dei corpi e mi auguro di continuare a fare i video musicali nonostante amo comunque molto il lavoro con il cinema“.
Emma, che tipo eredità ti lascia questo personaggio di Gwen dopo questo film?
Emma Stone: “Credo che il modo in cui Gwen mi ha colpito e il modo in cui tanti fans del fumetto sono stati colpiti da lei è il tempo. Lei ha ricordato ai lettori dei fumetti che le persone erano così devastate dalla mortalità da perdere le proprie certezze. La morte era arrivata anche in un mondo di supereroi, che si dimostrano così non indistruttibili. Lei mi ha lasciato questa necessità di cogliere la giornata che è sempre troppo corta. Bisogna trarre il meglio ed essere la persona che sei destinata ad essere nel corso della tua vita“.