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Spiderman è probabilmente l’eroe più amato dal pubblico, forse per il semplice fatto di essere un ragazzo con problemi normali. Questa nuova serie di film affidata a Marc Webb e iniziata col The Amazing Spiderman del 2012 si distacca moltissimo dalla trilogia di Sam Raimi e riabbraccia abbastanza fedelmente il fumetto della serie Ultimate. L’uomo ragno interpretato da Andrew Garfield è un personaggio umoristico e con la battuta pronta, il suo costume riproduce fedelmente quello delle tavole di Lee. La protagonista femminile è ancora una volta la bella e brava Emma Stone nel ruolo di Gwen Stacy, la fidanzata e grande amore del nostro Peter Parker, nonché compagna insostituibile per l’aiuto che riesce a dargli nel corso delle proprie avventure.

Il titolo del film mostra come il cattivo principale sia Electro, ruolo interpretato dal premio Oscar Jamie Foxx, ma un ruolo fondamentale lo giocherà Dane DeHaan che vestirà i panni di Harry Osborne/Goblin. Le musiche di Hans Zimmer e di Pharrell Williams sono ben scritte e utilizzate con il ritmo giusto: in particolare si rivela interessante la parte musicale nella scena di Times Square.

Le vicende di questo secondo capitolo iniziano con un flashback sull’incidente in cui hanno perso la vita Richard Parker (Campbell Scott), padre di Peter, e sua moglie. Avevamo avuto modo di apprezzare questa sequenza già nel footage esclusivo per la stampa, e vederla nuovamente ha confermato la spettacolarità di questo passaggio.

La vicenda vera e propria inizia in un giorno molto importante per Peter Parker e la sua ragazza Gwen Stacy (Emma Stone): i due ragazzi stanno per ricevere il diploma in una grande cerimonia davanti a tutti i parenti e la giovane terrà un discorso a nome di tutti gli studenti. Peter (Andrew Garfield) è in ritardo però visto che nel frattempo è chiamato a compiere ai propri doveri di supereroe evitando una grossa rapina a un portavalori della Osborc. Il suo arrivo e il bacio con Gwen sono stati resi molto bene sullo schermo. Nella parte iniziale abbiamo avuto modo di conoscere Max Dillon (Jamie Foxx), un impacciato e sempliciotto impiegato della Osborc invisibile a tutti. La sua trasformazione in Electro sconvolgerà l’intreccio narrativo ponendo Spiderman di fronte ad un avversario temibile. Ruolo fondamentale nelle vicende del supereroe lo svolgerà il ritorno di Harry Osborne (Dane De Haan) che prenderà il controllo dell’azienda del padre e si trasformerà in Goblin. Questo episodio è fondamentale nell’universo narrativo dell’uomo ragno proprio per quello che significherà l’entrata in scena di questo personaggio in un finale tutto da vivere.

L’amore e il tempo sono i due elementi fondamentali nell’indirizzo narrativo prescelto da Marc Webb per questo suo nuovo capitolo e probabilmente la scelta è stata vincente. Il tempo è compagno inseparabile dell’umanità e ci ricorda che anche un supereroe come Spiderman non può fermarlo o sottrarsi al suo giudizio. Il discorso di Gwen Stacy è probabilmente il messaggio più bello dell’intera pellicola, un appello ai giovani a credere nel futuro e a costruirlo con forza. Emma Stone è bravissima in questo ruolo e probabilmente la grande alchimia che si è creata con Andrew Garfield è stata avvantaggiata dal fatto che i due sono una coppia fissa anche nella vita.

I due cattivi del film vivono una doppia personalità con cui non era facile misurarsi, ma la sceneggiatura lineare e pulita in questo passaggio li ha sicuramente favoriti. Jamie Foxx è strepitoso nell’iniziale ruolo di Max Dillon, ma probabilmente resta troppo defilato in quella di Electro. La vera rivelazione di questo film è sicuramente Dane DeHaan, attore che farà molto parlare di sé in futuro. Il suo passaggio da Harry Osborne al malefico Goblin è reso in modo assolutamente naturale, e la malvagità che traspare dal protagonista è sinceramente divertente e autentica rendendo ancora più grande quello che l’attore stesso ha definito prima di tutto un omaggio ad un personaggio che ha fatto la storia del fumetto. Questo è dovuto forse al fatto che il regista ha inserito troppi cattivi creando un grande calderone, che però Marc Webb è stato molto bravo a non far scoppiare. I riferimenti a grandi film del passato sono evidenti, Ritorno al futuro è citato nell’episodio della torre dell’orologio e in quello del giubbetto utilizzato da Spiderman durante la rapina notturna nella farmacia. Le scene d’azione sono ben realizzate e sono l’emblema di come questo film non sia cinematografico ma ispirato totalmente al fumetto con dei movimenti tipici delle tavole Marvel.

Il 3D poteva essere probabilmente utilizzato meglio, ma nella famosa scena di Times Square è particolarmente apprezzabile. Uno Spiderman più umano di quanto siamo stati mai abituati a vedere, più vicino ai giovani teenager di oggi e forse proprio per questo motivo ancora in grado di appassionare come pochi altri eroi dell’universo Marvel. Film da vedere assolutamente per i fans della saga e per gli amanti dei film che uniscono l’azione al romanticismo in un mix sempre apprezzabile e mai scontato, soprattutto in quest’opera.

Valutazione: 7,5

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