Sorrentino si prepara al lancio della sua nuova serie dedicata al mondo ecclesiastico e alle vicende vaticane immaginate nella serie colossal da lui realizzata.
«Il nuovo ciclo inizia dove è finito il primo. Il personaggio di Lenny Belardo, Pio XIII, è andato avanti negli anni e ha seri problemi di salute, fino ad arrivare a combattere tra la vita e la morte. Finisce in coma e, nel drammatico impasse, il potente Segretario di Stato, Cardinal Voiello, prende una decisione importante: deve essere eletto un altro Papa. La scelta cade su di un cardinale inglese, piuttosto sui generis, ma Pio XIII non è morto e potrebbe risvegliarsi…».
La produzione è nelle mani di Sky, HBO e Canal +, prodotta da Lorenzo Mieli e Mario Gianani per Wilside.
Si tratta di una serie di alto livello, studiata per un pubblico internazionale e capace di portare il cinema seriale italiano anche all’estero.
Molto felice è Malkovich, grande fan di Sorrentino che racconta la sua esperienza nel ruolo del nuovo papa.
«Non sono cattolico e l’idea che uno come me venga eletto Papa è davvero sconvolgente. Ma sono sempre stato affascinato dalla storia, dalla filosofia del Vaticano: è un coacervo inesauribile di contenuti, anche misteriosi». «Non ho una conoscenza del mondo della Chiesa, che sa custodire molto bene i suoi segreti. È un luogo dove, nonostante mille aberrazioni, si pensa prima di parlare, è un grande elogio della lentezza: in Vaticano possono attendere anche 10 anni prima di parlare. Ed è proprio la non conoscenza che mi spinge alla curiosità. Intendiamoci, il mio non è un lavoro di investigazione e con questa seconda serie non sto facendo particolari scoperte, ma sono portato a creare un mondo parallelo».
La nuova serie promette di toccare temi importanti e non è chiaro quanto sia gradita negli ambienti che descrive.
Sorrentino però è lungi dal lavorare su un prodotto dissacrante e segue più che altro quelle immagini e quelle visioni che abbiamo conosciuto nei suoi ultimi film.