La sesta stagione di The Walking Dead è iniziata, anche se non si può dire che la prima puntata sia realmente partita. O meglio, è partita sì, ma sul finale.
I fan dovrebbero essere ormai abituati al ritmo – non ritmo della serie, ma non è così, soprattutto dopo una quinta stagione chiusasi con troppi interrogativi lasciati aperti.
Avevamo lasciato Rick in un bagno di sangue, lo ritroviamo circondato da troppe facce nuove (chi è l’afroamericano con le treccine?) mentre discute un piano di fuga prima che un’orda di “Vaganti” (dai, facciamo i seri, si chiamano zombies!) riesca a raggiungerli.
L’esordio sembra promettere bene; peccato però che subito dopo la storyline inizi a essere intervallata da brevi ma fastidiosi flash-back, per di più marcati da un abusatissimo bianco e nero (un po’ di fantasia, suvvia). Ed ecco che in un noioso alternarsi di piani narrativi presenti e passati si snocciola la prima puntata della stagione, fra dialoghi onnipresenti ma inconsistenti, sguardi vacui e espressioni minacciose.
Unica parentesi interessante è quella che vede il riavvicinamento di Rick al vecchio amico Morgan, che sembra dare ragione del titolo della puntata “First time again”: il dialogo fra i due ricomincia, e con esso la dialettica buono-cattivo.
Morgan non perde tempo per ricordare all’ex sceriffo chi sia il vero Rick, o meglio, chi debba essere: non l’uomo che spara in faccia alla gente (ricordiamo che l’ultima vittima è stata Pete, che a sua volta aveva ucciso Reg), ma l’uomo buono, disposto a dare a tutti una seconda possibilità, un vero paladino della giustizia. Rick per il momento sembra lasciarsi convincere, e per suggellare il “patto” affida alle braccia dell’amico la piccola Judith.
Chiusa la parentesi torniamo al piano narrativo presente e troviamo tanti zombies, troppi. Daryl (in moto), Sasha e Abraham (in macchina) stanno cercando di allontanarli da Alexandria: finora sono stati trattenuti da una barriera di camion, ma questa sta per cedere, quindi Rick decide che è il momento di agire, bisogna attirarli lontano per poi sterminarli.
I non-morti sembrano un’ordinata (più o meno) schiera di soldatini, tutto procede secondo i piani, finché un suono di clacson squarcia il silenzio, deviando la rotta dell’orda che inizia a dirigersi verso Alexandria affiancata da tanto di cartello di benvenuto.
Ma il suono proviene proprio dalla città: chi ha avuto la brillante idea di iniziare a far rumore? Cliffhanger. Lo scopriremo nella prossima puntata.