Ieri sera, dopo quasi un mese che (me) lo promettevo, mi sono degnata di andare al cinema. Arrivata lì ho deciso di vedere “Torno indietro e cambio vita“, pellicola di Carlo Vanzina uscita il 18 giugno, un po’ titubante in quanto non amante dei film made in Italy. Al termine del film, felicissima, ho deciso che non potevo non scriverne. Prima, però, è il caso di ricordare la trama a chi non ha ancora avuto l’occasione di vederlo.
“Torno indietro e cambio vita” è una commedia fantastica che vede nel suo cast attori come Raoul Bova, Ricky Memphis, Max Tortora, Emanuele Propizio (finalmente si rivede), Paola Minaccioni e Giulia Michelini. E già la sola presenza di Max e Ricky, del loro romano e del loro sorriso, è una garanzia per il sorriso.
Il film parla del 42enne Marco Damiani, interpretato da Raoul Bova, un laureato che guadagna 5mila euro al mese, con una splendida famiglia; una sera però sua moglie Giulia, interpretata dalla Michelini, chiede la separazione e confessa: dopo 25 anni si è innamorata di un altro uomo, col quale lo tradisce da tempo. Claudio- interpretato da Ricky Memphis- consola il suo amico di sempre, mettendo da parte i suoi problemi con la madre alcolista. Parlando Marco confessa che se solo potesse tornare indietro, di certo, farebbe in modo di non fidanzarsi con Giulia, data la sofferenza che gli ha appena procurato. Proprio mentre questo pensiero esce dalla bocca di Marco, i due amici vengono investiti da una macchina e, al loro risveglio, si ritrovano diciottenni tra i banchi di scuola del 1990, costretti a rivivere i problemi tipici di quell’età e, soprattutto, il primo incontro con Giulia. Quindi è fatta: Marco può cambiare la sua vita, non si innamorerà di lei, non la sposerà e di conseguenza non dovrà rivivere la dolorosa separazione. Nonostante provi ad ignorarla, però, Giulia è talmente attratta da lui che lo corteggia con una certa invadenza.
Dal canto suo, Claudio prova ad evitare alla mamma i problemi con l’alcool, tentando di stroncare il nemico sin dal principio e facendole rivedere un suo vecchio spasimante.
I due amici, in seguito a un secondo incidente, si risvegliano nel 2015 e, una volta dimessi dall’ospedale, capiscono di aver raggiunto il loro scopo: Marco ha un altro lavoro e non si è sposato con Giulia, ma con una certa Marta che, comunque, lo ha lasciato; Claudio è diventato milionario grazie alla schedina giocata nel 1990, che gli fece guadagnare quattro miliardi di lire, ed ha una bellissima moglie. E Giulia? Lei si è sposata con Garbarino, ex compagno di scuola di Marco e Claudio, e Marco questo non può sopportarlo. Eppure, è stato lui a cambiare la sua storia, a rifiutarla, a non volerla nella sua vita per una seconda volta. Con sua grande sorpresa, però, accade quel che era accaduto prima del viaggio indietro nel tempo, stavolta a ruoli invertiti: Giulia corre a casa di Marco e lo abbraccia, dicendogli che ha lasciato suo marito per lui, l’uomo con cui tradisce Garbarino da oltre due mesi. Così Marco può finalmente amare la donna che gli ha rubato il cuore nel lontano 1990.
Sembrerebbe la solita soap con un retro fantasy, ma ha sicuramente qualcosa in più, dato che ieri sera sono uscita dal cinema felice, in preda a un grande senso di benessere.
La commedia è indubbiamente molto simpatica, soprattutto nei momenti in cui Marco Damiani è in difficoltà nel maneggiare le lire anziché gli euro, o quando non può risparmiarsi di nominare Sky e il Movimento 5 Stelle. Inoltre, arrivare nel 1990 con la mentalità di un 42enne ti permette di fare cose che a 18 anni non avresti mai fatto per vergogna, timore o insicurezza. E quindi Claudio, stavolta, non permette al solito bulletto di picchiarlo, perché non ha più paura di lui, ed è esilarante vedere con quale facilità riesce a liberarsene.
Ma, soprattutto, uscita da quel cinema mi sono soffermata a pensare a lungo, perché questa pellicola sa far riflettere. A colpirmi è stato il fatto che non si può davvero cambiare drasticamente il passato quando c’è di mezzo il destino: Marco ci prova a non innamorarsi di Giulia ma, inevitabilmente, è destinato a stare con lei. Ha solo alterato il corso degli eventi, ma i due sono una coppia che non può non appartenersi così, in un modo o nell’altro, sono comunque finiti insieme, ad amarsi ancora.
Quindi la domanda che mi sono posta è: cambierei mai qualcosa della mia vita passata? Sarei davvero disposta a modificare anche un solo giorno del mio trascorso, con la consapevolezza che anche un minimo cambiamento potrebbe compromettere la mia vita di oggi? Che di sbagli da cancellare ce ne sarebbero eccome ma, non so voi, io rifarei tutto. Anche perché in fondo, se si potesse realmente tornare indietro e rivivere il passato, la vita di oggi non cambierebbe poi di molto. Vanzina insegna: se è destino accadrà.
“Torno indietro e cambio vita” è un film simpatico e al tempo stesso profondo, cosa che forse non tutti sanno cogliere tra le righe quando si parla di commedia. Che nonostante io non sia un’amante del made in Italy, quando c’è la firma di Carlo Vanzina non si tratta mai solamente di un semplice film.