Era il 12 agosto del 1988 quandoJean-Michel Basquiat moriva giovanissimo lasciando un enorme segno nell’arte contemporanea.
Il poliedrico artista nella sua breve vita è riuscito a proporre uno stile unico e a creare lavori che viaggiano tra il mondo dei graffiti e l’inconscio.
Basquiat ha collaborato come altri artisti dell’epoca come Andy Warhol, segnando a influenzando una intera epoca con le sue opere pittoriche così come con i suoi appunti e le sue potenti poesie.
A New York, Basquiat è nato (nel 1960) e cresciuto e vi ha respirato fin da piccolo la passione per l’arte, dalle visite ai musei, agli istituti per giovani artisti, fino alla strada, quella che ha siglato la sua di arte, la Street Art/ Writing Art per antonomasia.
Fondamentale per la sua carriera fu il libro di anatomia Gray’s Anatomy di Henry Gray, regalatogli dalla madre quando da piccolo venne ricoverato a seguito di un incidente stradale. E’ qui che si interessa alla forma umana, alle geometri segrete del nostro organismo che torneranno nel corso della sua opera di quei tratti violenti e selvaggi che ricordano spesso il tratto di un bambino ma che si muovono con grande passione e genio.
Storica la sua amicizia con Keith Haring, altro esponente di uno stile unico. L’amicizia nasce presso luoghi come il Club 57 ed il Mudd Club, frequentati anche dall’immancabile Andy Warhol e da Madonna.
Con Keith, Basquiat stringe un’amicizia fraterna, è grazie a lui che partecipa ad alcune importanti mostre pittoriche e che riesce finalmente a portare l’arte di strada nelle gallerie d’arte.
Un personaggio la cui vita è raccontata in splendidi documentari, una vita ricchissima di eventi anche se così breve. Un autore che oggi, dopo trent’anni dalla sua scomparsa, non possiamo fare altro che ricordare osservando con attenzione le sue opere, cercandone un significato, una comunicazione per simboli che emana ancora dalla sua traccia sul mondo.