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Giorgio Faletti

A quasi due anni dalla morte del compianto Giorgio Faletti, il suo romanzo più venduto – Io Uccido – potrebbe diventare una serie televisiva statunitense. Il condizionale è d’obbligo, dal momento che già dal 2006 Aurelio De Laurentiis aveva espresso la volontà di realizzare un film tratto dal best seller che ha venduto più di 4 milioni di copie in tutto il mondo. Il progetto, allo stato attuale, è un pilot al quale seguiranno 12 puntate, come annunciato dallo stesso produttore e presidente del Napoli sul red carpet della presentazione statunitense di “L’abbiamo fatta grossa” (“The Big Score” è il titolo d’oltreoceano) con protagonisti Carlo Verdone e Antonio Albanese.

Le anticipazioni sulla trama sono (ovviamente) quelle del libro: un serial killer che annuncia i suoi omicidi telefonando in diretta ad un programma radiofonico, con la probabile variante dell’ambientazione rispetto a quella originale, il Principato di Monaco. La produzione dovrebbe iniziare alla fine dell’estate, e vedrà come sceneggiatore Anthony Cipriano, uno dei tre creatori della serie Bates Motel, tratta da un altro bestseller celebre, Psycho di Robert Bloch. La serie, di cui ancora non si conosce il titolo (ma che sarà probabilmente I Kill) e neppure il canale o la piattaforma dove sverrà proposta, è pensata con un finale aperto che possa portare alla realizzazione di una seconda stagione, tramite la tecnica del cliffhanger – tipica delle serie televisive – consistente in quel tipo di narrazione che si conclude in corrispondenza di un colpo di scena. Per quanto riguarda invece i protagonisti, non sono ancora stati fatti dei nomi, né quello dei vari registi che dovrebbero alternarsi nelle riprese degli episodi. Dunque, le informazioni non sono molte, come è giusto che sia, ma l’annuncio ufficiale lascia ben sperare.

Il progetto, come abbiamo detto, era nel cassetto già da diversi anni. Nel 2006 si era parlato di un film tratto da “Io uccido”, ma successivamente lo stesso De Laurentiis aveva dichiarato di preferire, vista la lunghezza e la complessità della storia, una serie in più puntate. Che sia questa la volta buona?

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