Il 21, 22 e il 23 maggio, sarà di nuovo nelle sale Ultimo Tanto a Parigi, controverso film riproposto in una edizione di alta definizione e restaurata, il capolavoro di Bernardo Bertolucci ha visto la sua nuova forma nelle mani della Grimaldi Film Productions e Metro-Goldwyn-Mayer Studios.
Il film venne presentato per la prima volta in America il 14 ottobre del 1972, presso il Lincoln Center.
Il film fu capace di conquistare immediatamente la critica e fu definito: “Una pietra miliare nella storia del cinema”.
In Italia invece il film venne considerato una mera provocazione e suscitò scandalo e sdegno per la violenza rappresentata e per le scene di sesso esplicito e brutale che si vedono nella pellicola.
Bertolucci fu addirittura coinvolto in un processo e condannato per “offesa al pudore”. Solo nel 1987 la pellicola è stata riabilitata guadagnando la considerazione come capolavoro anche qua da noi.
Il film è stato oggetto di numerose controversie nel corso degli anni, non tanto per il contenuto e le scene si sesso ma per la famosa scenaa del rapporto anale che, a quanto pare fu una specie di stupro su set.
La Schneider ha dichiarato infatti come la scena non fosse stata decisa a tavolino, ma facesse parte di una improvvisazione decisa da Brando e da Bertolucci. La versione è stata poi confermata dallo stesso regista che affermò: «Forse sono stato colpevole per Maria Schneider, ma non potranno condannarmi per questo».
In un momento come questo, di fronte all’ondata di molestie che ha travolto il mondo dello spettacolo, riproporre un film “maledetto”, può sembrare quindi una sorta di mossa di marketing.
Quello che è certo è che, anche dopo tutti questi anni, Ultimo Tango a Parigi, continuerà a scioccare e a far parlare di sè come avvenne nel momento della sua prima uscita.
Una parabola di solitudine e dolore, dove il cinema tocca dei tasti che raramente ha osato sfiorare.