Dopo una lunga e complessa discussione le cose sembrano ormai ufficiali dopo l’emendamento delle ultime ore: i vaccini saranno obbligatori per frequentare le scuole.
L’argomento è ancora in discussione e potrebbe essere rivisto, per il momento però il vaccino è obbligatorio.
L’associazione presidi esprime la sua soddisfazione: “E’ una buona notizia che denota sensibilità da parte del Parlamento rispetto alle ragioni da noi esposte in audizione davanti alle commissioni della Camera: avevamo rappresentato come Associazione presidi che l’ammissione negli asili e nelle scuole dell’infanzia dei bambini non vaccinati avrebbe comportato un rischio per la salute di quelli immunodepressi. E’ una grande vittoria di civiltà”. “La legge prevede la presentazione di una certificazione e una circolare non può sostituire la legge. Per questo motivo l’autocertificazione dei vaccini può avere un valore solo temporaneo in attesa della certificazione originale. Al momento c’è una situazione di incertezza, ma gran parte delle scuole sta ottemperando alle previsioni di legge chiedendo la certificazione originale”, continua l’associazione.
La questione dei vaccini è stato elemento di controversie politiche negli ultimi mesi, oltre che parte della campagna elettorale.
Il web infatti ha favorito lo sviluppo di idee alternative che vedrebbero alcuni vaccini come pericolosi e superflui. Le statistiche però sembrano dimostrare un rischio maggiore in assenza di vaccini. Le complicazione legate al vaccino infatti possono presentarsi, badandosi però su dei calcoli, sarebbe molto più deleteria e pericolosa una epidemie di malattie debellate, rispetto a rarissimi casi di complicanze.
Il dado comunque è tratto e, almeno per quest’anno, non sarà possibile frequentare le scuole senza aver adempito agli obblighi di vaccino necessari per preservare la popolazione nazionale e per proteggerla da pericolosi virus che potrebbero ripresentarsi se lasciati proliferare.
La notizia arriva direttamente da Ansa ed è stata diffusa nelle ultime ore. La questione tornerà sicuramente però all’interno della discussione interna al governo.