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Valeria Golino

«L‘euforia da bambini è a portata di mano, è naturale, è a fior di pelle, non c’è nemmeno bisogno di drogarsi come fa Matteo nel mio film EuforiaDa adulti invece è qualcosa che ti reinventi, qualche volta è indotto da eventi esterni, ma ci sono persone, come me, che sono proprio portate naturalmente per l’euforia. A me capita a volte di trovarmi in un luogo come questo di pura bellezza e diventare euforica».

Parla così Valeria golino impegnata bella presentazione del suo film al Festival Internazionale del Film.

Il film racconta la storia di due fratelli, lontani e divisi ma che si ritrovano insieme per la malattia di uno dei due.

Una pellicola intima che parla di amicizia e rivalità. di oscurità familiari in uno stile tipicamente italiano, forse anche troppo.

La Golino parla poi di amore e amicizia e commenta: «Non lo so se si può continuare ad essere amici quando ci si lascia dopo un grande amore».

«Ci si può continuare a voler bene in vari modi, poi forse si può essere anche amici, ma non è detto. Forse ci vuole del tempo. Io non parlo della fine della mia storia con Riccardo, sono costretta a farlo perché durante la promozione del film, in cui avrei voluto parlare soltanto di cinema, questa cosa è tornata in continuazione fuori e ogni volta ho cercato di arrabattarmi per dare delle risposte eleganti, anche se avrei preferito stare zitta. Parlare di un amore o della fine di un amore è l’ultima cosa al mondo che vorrei fare».

Un ritorno sul campo che potrebbe anche sorprendere quello della Golino che tra gli attori gioca la carta Scamarcio. Resta da vedere la qualità effettiva della pellicola, dal momento che la storia suona un po’ trita e ritrita, da dramma nostrano che gli spettatori hanno già visto centinaia di volte.

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